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Campione, Comitato civico: 'Ripristinare pieno godimento dei diritti'

29 marzo 2020 - 09:56

Il Comitato civico di Campione d'Italia chiede di ripristinare il pieno godimento dei diritti della comunità.

Scritto da Anna Maria Rengo
Campione, Comitato civico: 'Ripristinare pieno godimento dei diritti'

Con una lettera indirizzata al commissario prefettizio Giorgio Zanzi, al premier Giuseppe Conte, al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al viceministro all'Interno Matteo Mauri, al viceministro alle Finanze Antonio Misiani, all'ambasciatore d'Italia in Svizzera Silvio Mignano e al console italiano di Lugano Mauro Massoni, il Comitato civico chiede di adottare "provvedimenti immediati al fine di ripristinare il pieno godimento dei diritti della comunità di Campione d'Italia".

Come si legge nella missiva siglata dal presidente Roberto Canesi, "il nuovo regime doganale" ha imposto alla comunità campionese, "già fortemente penalizzata sotto l'aspetto economico-finanziario e sociale a seguito della chiusura della Casa da gioco e del dissesto finanziario del Comune, ulteriori vincoli di carattere burocratico-doganale, in larga parte manifestamente irragionevoli".

Non solo: "le criticità e contraddizioni di tale nuovo regime risultano palesemente aggravate dall'emergenza sanitaria del Covid-19".
Dall'introduzione del nuovo regime, i campionesi sono infatti "costretti a subire ripetuti controlli e limitazioni doganali da una pluralità di autorità di frontiera". A Campione "si devono infatti verificare e rispettare contemporaneamente disposizioni, norme e prassi sia italiane che svizzere, spesso tra loro incoerenti e di impossibile armonizzazione.

Canesi sottolinea che "questo quadro giuridico doganale assolutamente incerto e in larga misura contraddittorio ha causato la sospensione dei servizi a Campione da parte di operatori specializzati svizzeri", come la manutenzione e assistenza degli impianti di riscaldamento, degli ascensori o delle apparecchiature mobili per disabili, anche se "fortunatamente la Svizzera ha continuato a garantire alcuni servizi assolutamente indispensabili quali, ad esempio, i trasporti sanitari di emergenza con le ambulanze, i ricoveri ospedalieri, gli interventi dei vigili del fuoco, la raccolta e lo smaltimento degli ordinari rifiuti solidi urbani, la raccolta e lo smaltimento delle acque nere".

LE ALTRE CRITICITA' -Tuttavia ci sono altre gravi criticità: "a Campione non è più possibile raccogliere e smaltire materiali edili e da taglio del verde e delle piante", e dal primo gennaio non è nemmeno più possibile "procedere allo smaltimento della plastica, dei medicinali scaduti, dei rifiuti speciali della farmacia".
Dopo aver ricordato la chiusura del servizio postale svizzero, il Comitato civico evidenzia che "l'incertezza introdotta dal nuovo regine doganale è progressivamente aumentata in parallelo con l'inasprimento dei controlli legati all'epidemia Covid-19". Per esempio, si evidenzia "la totale assenza di negozi alimentari all'interno di Campione, con la conseguenza che tutti i punti vendita di generi alimentari accessibili alla nostra comunità in un raggio di 25 chilometri si trovano in Svizzera".
Per di più, "una recente disposizione del Canton Ticino impedisce a persone con età superiore a 65 anni di fare la spesa da sole, dovendosi 'far aiutare da parenti o usufruire dei servizi comunali appositamente organizzati'".
Inoltre, la dogana italiana a Campione "è stata chiusa a tempo indeterminato, con l'invito alla popolazione di rivolgersi alle dogane italiane di Ponte Chiasso (distante circa 25 chilometri da Campione). Il cittadino campionese, che acquista beni nei limitrofi paesi svizzeri, si trova quindi nella spiacevole alternativa di dover scegliere se percorrere, prima di arrivare a casa ed entrare in Campione, oltre 50 chilometri per raggiungere gli uffici doganali italiani a Ponte Chiasso, così da regolarizzare la pratica dogana,e o trasmettere via internet moduli e incartamenti di difficile reperimento e compilazione. Vero è in realtà che questa situazione ha di fatto in un certo senso riportato lo status quo ante l'entrata in vigore degli strumenti normativi Ue sopra indicati". Canesi ribadisce che "l'intervenuta normativa Ue, che ha disposto l'inclusione del territorio di Campione, nonché la normativa interna di attuazione, sono state adottate sulla base di un presupposto del tutto infondato, ovvero 'in quanto le motivazioni storiche che... giustificano l'esclusione, quali l'isolamento e gli svantaggi economici, non sono più pertinenti'". Invece, a detta di Canesi, è "lapalissiano come i fatti e l'emergenza attuale abbiano confermato l'infondatezza di tale presupposto".

LE RICHIESTE - In questo scenario, "del tutto inaccettabile", il Comitato chiede di "potersi attivare presso le autorità centrali affinché queste ultime possano condurre le azioni necessarie per giungere nei tempi più brevi alla sospensione de jure di una norma doganale che, di fatto, è già disapplicata - in quanto di impossibile osservanza - da parte sia del cittadino che dell'operatore doganale, così espungendo dall'ordinamento italiano ed europeo norme nella sostanza non praticabili.
In tal modo verrebbero ripristinati -almeno sino ad avvenuto accordo quadro italia svizzero (...) la libera circolazione delle persone e il libero transito delle merci e dei servizi da e per Campione dal circostante territorio svizzero, in linea con i precedenti usi e consuetudini centenari". In particolare, tenuto conto che "sono in corso fattive trattative tra le autorità italiane e le competenti autorità svizzere" e che "la convivenza in territorio elvetico" è "messa a dura prova dalle misure adottate sia dall'Italia che dalla Svizzera proprio per il contenimento del Covid-19", il Comitato civico ipotizza la seguenti azioni sospensive dell'applicazione delle predette norme Ue" e chiede di attivarsi presso le autorità governative "affinchè queste ultime effettuino comunicazione dalla Commissione Ue che la situazione contingente impedisce la materiale applicazione della predetta legislazione Ue, dando quindi atto alla Commissione della necessità di sospendere l'attuazione di tali norme fino a nuova rivalutazione".
Il Comitato civico ritiene inoltre che "in questa situazione eccezionale e imprevista" si impongano "ordinanza di necessità contingenti e urgenti", quali "atti amministrativi in deroga alla normativa vigente e a tutela della salute e della vita quotidiana della popolazione campionese, che garantiscano comunque e sempre il libero transito dei campionesi (siano essi privati cittadini o operatori commerciali) per acquisti necessari nei negozi dei circostanti Comuni del Canton Ticino, nonché gli interventi di urgenza da parte degli operatori svizzeri abilitati, sia in materia di manutenzione e assistenza impianti, sia in materia di raccolta e smaltimento materiali, a tutela quindi anche dell'ambiente e della salute pubblica".

Se infatti "fossero disposte da parte delle autorità svizzere, come attualmente è oggetto di dibattito legislativo in quel paese, misure fortemente restrittive in merito all'entrata/uscita in Svizzera da parte di persone stranieri (quale oggi è il cittadino di Campione) si pone il rischio concreto che il residente di Campione, sia esso comune cittadino o artigiano, rimanga relegato nel proprio ristretto territorio privo di negozi e riforimenti, privato dunque dell'accesso a beni e servizi essenziali, costitutivi del diritto a un adeguato tenore di vita", come prevedono anche la Dichiarazione universale Onu sui diritti dell'uomo e il Patto Onu sui Diritti economici, sociali e culturali.

 

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