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Covid-19, le proprietà dei casinò fanno i conti

28 marzo 2020 - 09:35

La chiusura dei casinò a causa del Covid-19 avrà effetti anche sulle casse delle proprietà.

Scritto da Mauro Natta
Covid-19, le proprietà dei casinò fanno i conti

È più che una certezza: i Comuni di Venezia e Sanremo e la Regione Valle d’Aosta dovranno tener conto delle minori entrate derivanti dalla chiusura delle rispettive case da gioco.
Stante la natura giuridica delle particolari entrate di cui al decreto legge n. 318/86 convertito con modificazioni in L.488/86 sono postate nel bilancio, solitamente al Titolo I°, tra le entrate tributarie.

Da una parte la considerazione che gli enti pubblici sono azionisti delle società di gestione e a queste garantiscono l’equilibrio finanziario tramite una quota parte dei proventi di gioco, mance escluse.
Dall’altra il risultato del bilancio delle case da gioco, anche sperando vivamente che la chiusura sia di durata limitata, è facilmente immaginabile o di minor utile o di una perdita; purtroppo la seconda ipotesi mi pare più credibile.

Ritengo, da non esperto in materia, che l’ente pubblico non potrebbe fare a meno di modificare, tramite una variazione di bilancio, l’importo indicato in sede di bilancio preventivo.
Mi pare di aver letto che si poteva proporre il ritorno da parte dei concedenti delle quote già incassate. Forse, e continuo ad esprimermi da non esperto, non è necessario, sempre che sia possibile, stante il fatto che gli enti pubblici sono anche i “destinatari” dei risultati del bilancio di esercizio.

Un tempo ormai distante, quando i proventi derivanti dalla gestione della casa da gioco erano rilevanti, la quota che l’ente pubblico riceveva a norma della convenzione ne rappresentava una notevole percentuale nei bilanci.
Ora, invece pur rimanendo di sicuro interesse in quanto aiutano l’ente a fornire servizi di pubblica utilità, hanno importi molto meno importanti.

Non possiamo sottacere che i ricavi sono, in qualche caso, appena sufficienti a coprire i costi, che si sono visti fallimenti o quasi e che i lavoratori ne hanno subito le conseguenze note a tutti.
Ma non ci si deve domandare perché le case da gioco esistono; l’attuale momento, che non si deve dimenticare ha colpito in tutto il mondo, finirà ed allora l’economia nazionale potrà ripartire anche lentamente. Ciò non può non riguardare il turismo e il mantenimento dell’occupazione che, tramite anche il settore produttivo in parola sarà, c’è da crederlo, possibile.

 

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