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Comitato civico: 'Moratoria per Campione in ambito doganale Ue'

28 novembre 2019 - 12:12

Il Comitato civico scrive al viceministro Antonio Misiani e spiega i motivi per cui occorre una moratoria per l'ingresso di Campione d'Italia nel territorio doganale dell'Ue.

Scritto da Anna Maria Rengo
Comitato civico: 'Moratoria per Campione in ambito doganale Ue'

Il Comitato civico di Campione d'Italia, in vista dell'incontro del 2 dicembre, in Prefettura a Como, con il vice ministro dell'Economia Antonio Misiani, ha inviato a lui e ad altri appresentanti di governo una relazione di criticità che, afferma "solo in parte illustra quali potranno essere le conseguenze qualora la direttiva Ue fosse applicata. Il paese verrebbe di fatto cancellato e nessuno ne trarrà beneficio".

LA RICHIESTA DI MORATORIA - La relazione si apre con la proposta di una moratoria per l'attuazione della direttiva Ue, a seguito della quale "gli abitanti di Campione si vedrebbero catapultati in una situazione completamente diversa, tale da costituire una rivoluzione copernicana per la loro vita quotidiana, facendo insorgere una molteplicità di problemi, alcuni coinvolgenti addirittura la fruizione di servizi essenziali e di prima necessità per il cittadino, cancellando usi, consuetudini e tradizioni piu’ che centenarie. Proprio per evitare questo sconvolgimento, il Comitato Civico di Campione d’Italia ha raccolto nel marzo 2019 oltre 1600 firme, chiedendo l’immediata sospensiva e revoca del provvedimento. E’ apparso infatti evidente che l’attuazione della citata direttiva comunitaria determinerà l’immediata interruzione dei rapporti di collaborazione e di buon vicinato che sono in essere tra Campione e la Svizzera, comportando inevitabilmente la cessazione di molti servizi pubblici essenziali che oggi vengono garantiti agli abitanti di Campione esclusivamente mediante la collaborazione funzionale in essere con la Confederazione Svizzera e, specificatamente, con il Canton Ticino.
Si invita quindi il Governo Italiano a voler adottare, con la massima sollecitudine possibile, l’immediata sospensione/moratoria dell’attuazione della sopracitata direttiva. L’urgenza deriva dal fatto di evitare che, nell’imminenza del termine del 01/01/2020, gli Organi Competenti Svizzeri adottino provvedimenti nei confronti degli abitanti di Campione d’Italia poi difficilmente recuperabili e che complicherebbero una situazione del territorio già di per sè assai drammatica".

La moratoria, secondo il Comitato civico, "consentirebbe di esaminare più approfonditamente lo status di Campione d’Italia, dei suoi cittadini e dei suoi operatori commerciali, considerato anche l’impegno adottato formalmente a livello internazionale dallo stesso Stato Italiano con la Confederazione Svizzera in data 23/02/2015, in forza del quale (artt.6 -7), proprio in relazione al territorio del Comune di Campione d’Italia, è stato assunto il reciproco impegno di adottare quanto prima, attraverso un tavolo tecnico congiunto, delle soluzioni condivise, sia per quanto concerne l’aspetto fiscale delle imposte indirette sulle merci, sia sotto altri aspetti, incluso quello della circolazione delle merci da e per Campione".

LE CRITICITA' - Il Comitato evidenzia pure le criticità che l’attuazione della direttiva porterebbe sul territorio del Comune di Campione d’Italia e ai suoi abitanti, indichiamo, a titolo esemplificativo, tra cui raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani; smaltimento acque reflue; nascita e morte dei residenti in Campione; targhe e patenti guida autoveicoli e motoveicoli; servizio postale; servizi telefonia; servizio ambulanza e pronto intervento, servizio pompieri e pronto intervento; servizio trasporto pubblico; erogazione energia elettrica; riscaldamento edifici; raccolta e smaltimento materiali da demolizioni, scavi e lavori di edilizia; manutenzioni di impianti, riparazioni, lavori artigianali; traffico e inquinamento ambientale; scuola; transito dei minori di 14 anni; pratica sportiva e relazioni sociali; acquisti in Italia di beni personali da parte di privati cittadini di Campione; acquisti in Italia di merce da parte di operatori commerciali di Campione d’Italia. Tra le criticità, anche la Casa da gioco: "Ogni e qualsiasi ipotesi di sviluppo del territorio di Campione d’Italia non può prescindere dalla riapertura della locale Casa da gioco, sia per l’aspetto occupazionale, sia per l’aspetto di attrazione turistica del territorio e conseguenti sinergie. E’ fatto notorio che la chiusura dell’azienda Casinò abbia procurato, oltre che la perdita improvvisa di circa 400 posti di lavoro, la perdita di quasi 80 milioni di euro, di cui hanno e stanno fruendo le limitrofe case da gioco in Svizzera, con un conseguente ammanco di gettito per l’Erario Italiano molto consistente. L’applicazione della Direttiva Ue, con la creazione di un valico doganale sull’unica strada di accesso a Campione d’Italia, non potrà che essere pregiudizievole per lo sviluppo dell’azienda Casinò: basterà pensare che ogniqualvolta verrà effettuato un ordinario controllo di carattere doganale, si creerà direttamente un problema di viabilità, con l’inevitabile creazione, lungo l’unica strada di accesso o di uscita di Campione e la limitatezza degli spazi del territorio, di code di autoveicoli. Pare superfluo sottolineare che, paradossalmente, i controlli doganali svizzeri al valico doganale di Campione, del tutto estranei agli indirizzi Italiani, potranno essere fattore di disincentivazione per l’accesso e la frequentazione di clientela alla Casa da Gioco e/o alle attività commerciali di Campione, a favore delle analoghe realtà in territorio svizzero".

La soluzione prospettata è dunque "una moratoria nell’applicazione della Direttiva UE, al fine di individuare attraverso un tavolo tecnico Italia / Svizzera soluzioni di massima attenuazione della valenza doganale del valico di Campione d’Italia, annullando ogni relativa procedura con attribuzione di filtro, controllo e verifica ai valichi doganali Italo Svizzeri esistenti, attraverso i quali necessariamente deve transitare ogni persona diretta a Campione d’Italia, evitando cosi’ duplicazioni di costi e personale".

L'ILCCI - Il Comitato civico commenta anche l'articolo 70 della Manovra che istituisce l'imposta locale sul consumo di Campione d'Italia ed esprime una "valutazione del tutto negativa e contraria per quanto concerne i primi commi (commi 1 – 10) concernenti l’introduzione dal 1/1/2020 di un imposta locale sul consumo, che, di fatto, introduce una nuova tassa sul consumo che penalizza esclusivamente il consumatore finale di Campione d’Italia. In un momento di gravissima crisi di questo piccolo territorio (locale Casa da Gioco chiusa dal luglio 2018 con licenziamento di oltre 400 lavoratori, Comune di Campione in dissesto economico che ha posto in mobilità piu’ di 80 dipendenti che non percepiscono stipendi da quasi un anno (!!!), le pochissime attività commerciali/professionali che subiscono di conseguenza la pesantissima crisi dell’economia locale, senza di fatto produrre alcun utile, la proprietà immobiliare che ha subito rilevanti decrementi di valore, con allargamento a macchia d’olio di situazioni di morosità da parte degli inquilini/conduttori: basterà pensare che al momento persino i locali della chiesa non possono essere scaldati a causa di mancanza di fondi per l’acquisto del gasolio", mentre la valutazione è del tutto "positiva e favorevole per i successivi commi (15 – 20) che tenderebbero ad agevolare lo sviluppo economico commerciale del paese".

 

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