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Tribunale Aosta: 'Concordato fattibile, fallimento rovinoso'

24 ottobre 2019 - 11:05

L'analisi del Tribunale di Aosta della fattibilità del piano concordatario del Casinò di St. Vincent.

Scritto da Anna Maria Rengo
Tribunale Aosta: 'Concordato fattibile, fallimento rovinoso'

"Il ritardo nell'approvazione del bilancio 2018 di per sè non è ostativo all'omologazione del concordato o alla sua esecuzione anche se, per elementari ragioni di regolarità contabile, la sollecita approvazione è auspicata dal tribunale". Lo scrive il presidente del Tribunale di Aosta, Eugenia Gramola, del decreto di omologa del concordato in continuità della Casino de la Vallée Spa.

Tra gli elementi di possibile incertezza circa il buon esito del concordato e delle obbligazioni che con esso l'azienda si assume nei confronti dei creditori, "l'apporto che sarebbe costituito dalla cessione degli immobili previsti dal piano" per i quali al momento non ci sono offerte, "sarebbe limitato, se non addirittura marginale, rispetto al fabbisogno occorrente per l'esecuzione dell'intero piano concordatario".

Invece, "un'ulteriore criticità potrebbe essere rappresentata dall'attuale posizione creditoria di Finaosta che, per il suo ingente ammontare, ha ricoperto una notevole importante alla ricostituzione del patrimonio netto". L'importo dell'intero credito vantato da Finaosta al patrimonio di Cava Spa "mediante lo strumento finanziario partecipativo previsto dalla legge regionale 4.7.2019 n. 8 e le conseguenti variazioni dello statuto della Casa da gioco approvate dall'assemblea dei soci l'8.7.2019 consentono di ritenere superata la complessa situazione contabile in esame, atteso che, mediante la conversione di cui sopra, il patrimonio netto alla data dell'omologa rispetterà le previsioni di cui all'art. 182-sexies Lf".
L'operazione di conversione "è però subordinata all'omologazione del piano concordatario ed è assolutamente necessario che essa si concluda", per cui il tribunale stabilisce "il termine di 60 giorni affinché giunta a conclusione l'iter finalizzato alla conversione del credito di euro 48.088.055 vantato dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta per il tramite di Fonaosta, in apporto patrimoniale".

LE ALTRE INCERTEZZE - Ulteriori incertezze, si legge del decreto, "potrebbero derivare dall'applicazione della disciplina europea in materia di aiuti di Stato (per i contributi ripetutamente corrisposti dalla Regione...) della disciplina in materia di responsabilità degli enti ex Dlgs n. 231/2001 (Cava Spa è stata assolta in primo grado dalla responsabilità amministrativa quale ente nell'interesse del quale taluni bilancio di esercizio sarebbero stati falsificati, ma è pendente il giudizio di appello) e da taluni contenziosi (tra i quali si annoverano le posizioni de Vere e Elle Claims".
Ma "si tratta di una serie di questioni in cui esito, sebbene incerto, non appare allo stato di rilievo tale da impedire un giudizio positivo sulla fattibilità del piano".

IL FALLIMENTO - Inoltre, nell'esaminare eventuali alternative al piano concordatario, "il fallimento della Casa da gioco costituirebbe un'alternativa rovinosa per l'interesse del ceto creditorio, se non altro perchè la conseguente liquidazione giudiziale comporterebbe inevitabilmente la cessione delle singole attività aziendali e non dell'azienda nel suo complesso, con conseguenti minori ricavi derivanti dalla liquidazione delle singole attività".

 

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