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Controllo mance nei casinò, i passi da compiere

07 settembre 2019 - 08:38

Ecco come è possibile controllare le mance nei casinò, tema di fondamentale importanza per le case da gioco.

Scritto da Mauro Natta
Controllo mance nei casinò, i passi da compiere

Dopo aver affrontato il tema del controllo della regolarità del gioco, ora è possibile introdurre l’argomento mance.
Riprendo il discorso dall’esempio di un risultato utile di 50. Nell’occasione le mance risultano 20; sono rappresentate dai gettoni elargiti dai giocatori vincenti e immessi in apposito contenitore.
I gettoni sono conteggiati alla presenza anche di un cassiere, preferibilmente quello amministrativo in quanto trattasi di gettoni solitamente mancanti nelle integrazioni dei tavoli. Che logicamente il cassiere amministrativo si trattiene e contabilizza.

Si osserva che se prima il cassiere di sala doveva dare a quello amministrativo 150, ora è sufficiente 130 (150 - 20 delle mance).
Il cassiere di sala deve convertire in contanti i 20 dei quali 10 agli impiegati tecnici e 10 alla contabilità.
Il cassiere che interviene al pagamento delle mance è quello di sala, questi userà i gettoni che le compongono per integrare la cassa amministrativa; nulla cambia relativamente all’operazione di monetizzarne l’importo. I gettoni mancati alla cassa amministrativa calano a 130.
Se, per concludere, aggiungiamo l’ufficio cambio assegni che per ipotesi ha cambiato un titolo di 15, ampliamo il ragionamento.
La dotazione dell’ufficio in parola, formata da placche e gettoni, dovrà essere integrata a cura del cassiere di sala il quale in cambio del mancante riceverà l’assegno cambiato e lo verserà alla contabilità.
La contabilità provvede a corrispondere direttamente o tramite la cassa centrale, in contanti, l’importo dell’assegno di cui trattasi.
Alla fine di queste operazioni e considerando esclusivamente il piano giochi avremo la sola cassa di sala che può variare nella sua composizione; maggiori contanti e minori gettoni oppure minori contanti e più gettoni. Sicuramente il tavolo si ritrova con la dotazione iniziale esatta, la cassa amministrativa ugualmente e anche la cassa centrale.

Tavolo
dotazione iniziale 1000
esistenza finale 850
integrazione 150
contanti 200
risultato +50 Il tavolo può riaprire con una identica dotazione.

Cassa amministrativa
da mance 20
al tavolo 150
da cassa di sala 130 Quanto dà e quanto riceve è perfettamente identico.

Cassa di sala
a cassa amm.va 130
da cassa centrale 150
a imp.tec. 10
a contabilità 10 Quanto dà e quanto riceve è perfettamente identico.

Contabilità
da cassa centrale 50 Uguale importo nei ricavi per risultato
da cassa centrale 10 “         “             “             “              “ mance.

Cassa centrale
a cassa di sala 150 la sommatoria di 130 a cassa amministrativa + 10 a impiegati tecnici e + 10 a contabilità.
Quanto precede è la dimostrazione dei movimenti, in placche e gettoni e contanti che avviene a seguito della rilevazione del risultato attivo del tavolo senza l’interessamento dell’ufficio cambio assegni allo scopo di semplificare al massimo l’esempio esposto.

Non pretendo di avere esposto il come si procede ma come si potrebbe procedere. Ho il solo interesse di aver fornito una più completa documentazione in tema di controllo e verifica, anche contabile riducendola ai minimi termini, per terminare il discorso che tante, forse troppe, volte ho affrontato. Spero di aver soddisfatto, se ancora ne esistevano, le residue curiosità di chi mi ha letto.
Mi è d’obbligo una precisazione: l’esempio tratta di un gioco di contropartita dove la casa è anche banchiere. Nei giochi di circolo, dove la casa mette a disposizione gettoni, impiegati e carte (ad esempio, chemin de fer) il risultato è espresso dalla somma dei gettoni che formano la cagnotte (la tassa che il giocatore vincente paga).

 

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