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Casinò, l'importanza della snellezza funzionale

16 luglio 2019 - 08:45

La snellezza funzionale è un elemento fondamentale per l'ottimale organizzazione dei casinò.

Scritto da Mauro Natta
Casinò, l'importanza della snellezza funzionale

Quanto di seguito non ha la pretesa di essere la soluzione ma lo spunto per una discussione più approfondita su un argomento che, mi pare, è poco conosciuto.
Intendo chiarire, in primis, che è la lunga esperienza nel particolare settore l’input che mi spinge a esporre le idee sull'organizzazione di un casinò che spero siano condivise ancorché parzialmente. Purtroppo la crisi cominciata nel 2007/2008 e i recenti fatti, unitamente al trend qualitativo del mercato dell’azzardo autorizzato, mi hanno consentito di vivere direttamente i tempi migliori mentre gli ultimi li ho solo seguiti attentamente con cognizione di causa.
Desidero anche specificare che mi limiterò al tema casa da gioco senza debordare nel campo alberghiero, anche se a volte collegato, che non conosco se non quale elemento della qualità del servizio da riservare alla migliore clientela.

L'ORGANIZZAZIONE - L’organizzazione deve essere improntata alla snellezza funzionale onde procedere nella politica produttiva nel minor tempo possibile e con tutte le indispensabili informazioni ad essa collegate.
Per la realizzazione di detta qualità l’azienda ha necessità, al vertice, di due persone, una per la parte amministrativa, l’altra per quella tecnica, intendendo con ciò la produzione.
La prima sarà un amministratore unico con una vasta esperienza in campo finanziario, contabile e di bilanci, la seconda un direttore giochi di provata esperienza e capacità che, preferibilmente, provenga dalla gavetta. La provenienza è rilevante perché potrà consentirgli un serio giudizio sul modo di operare degli impiegati di gioco; a questi e alla loro produttività è strettamente collegato il risultato in specie con la messa in atto del divieto di pubblicità.

Il direttore giochi deve essere affiancato da collaboratori che si interessino di controllo sulla regolarità del gioco in due modalità: concomitante che normalmente avviene tramite video e differita che si consiglia a periodi di sei mesi.
Il controllo di cui trattasi, nella specie il secondo, ha alcune finalità aggiuntive che necessitano di integrazioni e considerazioni statistiche. In particolare l’osservazione del mercato interno, delle ore effettivamente lavorate, del rapporto tra ingressi e introiti ed altri ancora che non è il caso di specificare.

Ma il più rilevante è la disamina del rapporto tra mance e introiti di uno stesso gioco che, da solo, permette di individuare eventuali anomalie che, per altro, possono avere logiche giustificazioni. È facilmente comprensibile che il bordereau del tavolo dovrà essere integrato con possibili e certe notizie particolari.
Le rilevazioni precedentemente citate hanno lo scopo primario di indirizzare il marketing mirato al sano principio del ritorno degli investimenti. I dati accumulati nel corso del tempo potranno indicare il trend, la tendenza e altro ancora.
Abbiamo visto che il direttore giochi, tra l’altro, coordina l’operato di alcune funzioni strettamente necessarie quali l’ufficio marketing, il controllo sul gioco, la produttività di ogni singolo prodotto offerto, l’ufficio cambio assegni, la logistica dei tavoli e la organizzazione del lavoro in sala giochi.
Il direttore del personale - allorché deve intervenire verso un dipendente del settore giochi, sia esso diretto (tecnico) o indiretto (amministrativo) - deve interpellare il direttore giochi; più che altro per la competenza ausiliaria in fatto di contestazione specifica.

I dipendenti - nel limite del possibile - devono essere intercambiabili nel senso che possono accedere a una pluralità di mansioni. Ciò per la necessità di adeguare l'offerta alla domanda nel più breve tempo possibile; senza sottacere la necessità di adeguare l'offerta alla domanda utilizzando i dati derivanti dal controllo sul gioco, dal mercato interno, dall’osservazione attenta della tendenza, in una parola dall’indicazione corretta per un marketing nel quale la ricerca della produttività sia lo scopo prioritario anche se non unico.
Mi permetto di aggiungere alcune considerazioni che vanno oltre il tema della organizzazione del lavoro e della produzione.
 
GLI ALTRI ELEMENTI - La natura giuridica tributaria delle entrate derivanti all’ente pubblico dalla casa da gioco credo concorra a suggerire che dette entrate (mance comprese) sono di proprietà esclusiva dello stesso ente. Alla società di gestione potrà essere prevista contrattualmente una certa percentuale di dette entrate e, per quanto alle mance, l’importo che non è di spettanza del personale dipendente. Il primo importo sarà versato dall’ente al gestore, per quanto al secondo il gestore avrà l’autorizzazione a trattenerlo.
 
L’argomento mance di spettanza del personale, per quanto alla ripartizione, spetta allo stesso personale; il fatto della “multifunzionalità” può far insorgere qualche problematica. La soluzione spetta indubbiamente ai percipienti.
Il tema precedentemente trattato può far riflettere sulla possibilità di intervenire legislativamente sulla tassazione ai fini Irpef. Infatti richiamando la definizione della sentenza della Suprema Corte di Cassazione, sez. lavoro (la mancia è una parte della vincita, 1954) e la Legge Europea del 2015, si può ritenere che la mancia – la parte più piccola senza dubbio – sia esente da tassazione così come la vincita al gioco.
A proposito di esenzione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche vale la pena osservare come tale provvedimento legislativo incide a beneficio del costo del lavoro. Non si può, infatti, sottovalutare che all’esenzione per il dipendente si affianca il non dover assoggettare la mancia a contribuzione pensionistica.
 
Desidero terminare rammentando quanto gli ultimi accadimenti nel settore delle case da gioco hanno avuto a che fare con il costo del lavoro; ragion per cui, in ultima analisi, si è dovuto intervenire riducendo drasticamente le retribuzioni e, altrettanto, l’occupazione. Non va assolutamente sottaciuta la rilevanza del fattore occupazionale quale beneficio per l’ente pubblico unitamente alle entrate di specie e allo sviluppo turistico.

Una dimenticanza alla quale tento di rimediare. Ho cercato di indicare quella che a mio avviso è la via per ottenere la dovuta snellezza per una gestione oculata senza scendere nei particolari. Le doti che i due uomini al comando dovranno privilegiare sono la provata esperienza e la competenza; il giudizio sempre fondato su un criterio irrinunciabile: la meritocrazia. Solo così operando – tengo a precisarlo per quanto mi sono convinto – bene inteso nei confronti di tutti gli aventi causa si possono raggiungere soddisfacenti risultati.
 

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