Casinò St. Vincent, tra trend dei giochi e nuovo scenario

La situazione di Venezia mi ha dato l’input per verificare l’effetto Campione per Saint Vincent  anche se si può tranquillamente leggere e affermare che il beneficio più grande lo ha avuto a Lugano.

I prospetti precedenti si riferiscono al periodo dal 1 gennaio al 30 aprile.

Non sono qui per fare considerazioni che spettano ad altri che conoscono meglio la situazione, la dislocazione dei tavoli, le nuove presenze eventuali e le variazioni relative e molto altro ancora che, certamente non può essere a conoscenza di chi riporta i dati di cui può disporre.

Probabilmente la composizione del mercato interno (rapporto introiti/presenze), che riconosco avere una valenza teorica, ha il compito di agevolare interventi mirati sulla politica produttiva; ciò è quanto mi risulta e, certamente, il risultato va abbinato allo studio delle tendenze. Che, come è risaputo, abbisogna di un periodo più lungo di quello qui considerato e giustificato da uno sfizio che ho cercato di soddisfare, anche se parzialmente. Sarà per i molti anni che vi ho lavorato, forse perché vivo in Valle o per qualcosa che non riesco ad individuare; il fatto è che mi trovo nel tentativo di soddisfare la mia legittima curiosità.

Una riassuntiva esposizione di alcune voci di introito e il relativo peso percentuale sul mercato interno possono fornire una più ampia visione del trend del primo quadrimestre.

Una domanda me la devo porre: la chiusura di Campione può aver influito sui risultati del 2018 nei confronti del 2017?
La risposta la lascio ad altri come mi pare logico; mi sento in dovere di avanzare alcuni dati che potrebbero essere di qualche utilità.

Penso di poter individuare per sommi capi il trend tra i primi quattro mesi evidenziando un incremento totale di 1,192milioni dei quali 0,721alle slot e 1,271 ai giochi lavorati. Da controllare se questo orientamento continuerà.

Invece, se osserviamo i proventi dal mese di agosto sino a dicembre del 2018 (non dimenticando che Campione è stato chiuso il 27 luglio 2018) sul 2017, troviamo:
totale + 1,608 milioni di cui 1,487 dovuti alle slot e solo 0,120 ai giochi lavorati.

Mi rendo conto che quanto precede non è l’optimum – anche considerando le presenze e i rilevamenti relativi al mercato interno – ma rappresenta pur se in parte un inizio di analisi per chi o coloro che sono chiamati a tale compito.

La composizione del mercato interno (rapporto introiti/presenze), con una una valenza teorica, ha il compito di agevolare interventi mirati alla politica produttiva e, certamente, il risultato va abbinato allo studio delle tendenze.

Mi permetto di esprimere la convinzione che l’esperienza di tanti anni mi ha fatto maturare. L’organizzazione della produzione, lo studio della produttività fondato anche sulle ore effettive di apertura dei tavoli, il marketing mirato e la logistica della sala da gioco devono essere improntate al decisionismo che, come è noto a tutti i conoscitori della materia in discorso, si basa essenzialmente sulla professionalità e sulla esperienza diretta. Oserei dire che viene, senza alcun dubbio da parte mia, dalla cosiddetta “gavetta”.

ERRATA CORRIGE - Gentili lettori sono spiacente, ma per un errore di trascrizione Vi ho comunicato dati errati, in specie per “mercato interno” i riferimenti al rapporto introito/presenze; Vi prego di scusarmi. Allego le risultanze esatte.