Casinò St. Vincent, nel concordato previsto il debito con l'AdE
Il piano di concordato presentato al tribunale di Aosta contempla in toto il debito nei confronti dell'Agenzia delle Entrate e il suo pagamento.
Scritto da Anna Maria Rengo
I 1.210.000 euro di ritenute alla fonte certificate relative ad emolumenti erogati nell'anno 2017 che non sono stati pagati e per i quali il Gip Giuseppe Colazingari ha indagato l'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino Filippo Rolando, oltre ad aver disposto il sequestro di conti correnti e di beni mobili e immobili della Casa da gioco per una somma di pari importo (a tale proposito la società a messo a disposizione su un conto corrente la liquidità necessaria), sono dichiarati e specificati nel piano di concordato presentato al tribunale di Aosta e per il quale è stato emanato il decreto di ammissione. I creditori sono sono stati convocati per il prossimo 9 luglio.
In dettaglio, il ricorso cita questi debiti alle pagine 34-37, mentre il business plan allegato ne fa riferimento alle pagine 30 e 31. Questi debiti saranno pagati al 100 percento entro un anno dall'omologa del concordato, assieme a tutti gli altri crediti privilegiati. I debiti tributari totali sono pari a 9.402.481 euro, incluse le sanzioni, di cui 4.919.000 per ritenute Irpef dipendenti e collaboratori oltre sanzioni (di cui oggetto del provvedimento citato 1.210.000 euro), questa la situazione patrimoniale concordataria fotografata al 12 novembre 2018, che quantifica le passività, da piano, in 75.621.586 euro.