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Omesso versamento tasse, indagato l'Au del Casinò di Saint Vincent

16 aprile 2019 - 12:50

L'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Filippo Rolando, indagato per omesso versamento delle tasse della Casa da gioco, disposti anche sequestri per 1,2 milioni di euro.

Scritto da Anna Maria Rengo
Omesso versamento tasse, indagato l'Au del Casinò di Saint Vincent

In qualità di legale rappresentante ("quindi autore della dichiarazione Mod 770 per l'anno 2017) della società di gestione, l'attuale amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Filippo Rolando, è indagato per non aver versato "entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuale, la somma di euro 1.210.000 corrispondenti a ritenute alla fonte certificate relative ad emolumenti erogati nell'anno 2017".  Si tratta, scrive il Gip, di un delitto previsto e punito dall'articolo 10 bis del Dlgs 74/00.

Il Gip Giuseppe Colazingari ha anche disposto il sequestro preventivo di conti correnti e beni mobili/immobili della casa da gioco per un valore di 1,2 milioni di euro.

IL DECRETO - Come si legge nel decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente, la vicenda trae origine dalla segnalazione dell'Agenzia delle Entrate del 20 febbraio 2019, dalla quale risulta che "la dichiarazione modello 770 per l'anno di imposta 2018 è stata presentata dall'indagato, nella sua qualità di amministratore unico della società Casino de la Vallèe Spa, il 30 ottobre 2018", ma che "la somma di 1.210.000 euro, corrispondente a ritenuto alle fonte certificate relative a emolumenti erogati nell'anno di imposta 2017, non è stata versata entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuala 770/2018".

All'AdE risulta che "al 25 marzo 2019 la società non ha adempiuto al proprio debito con l'Erario. Posto che il reato di cui all'articolo 10 bis del Dlgs 74/2000 ha natura a carattere istantaneo e grave sull'amministratore e non sull'ente da lui amministrato, è quindi evidente la configurabilità del delitto per cui si precede".

Il Gip rileva inoltre che "non vale a escludere il fumus del reato la circostanza che la società amministrata dall'indagato abbia presentato domanda per l'ammissione al concordato preventivo, procedura che è stata recentemente dichiara aperta".
A tale proposito, il Gip osserva che "la dichiarazione di apertura della procedura concorsuale" è "avvenuta ben oltre il termine per il versamento delle ritenute certificate. La condotta dell'indagato è pertanto pienamente riconducibile alla fattispecie prevista dalla norma incriminatrice".

Il Gip dispone inoltre il sequestro preventivo dei conti correnti, dei beni immobili e immobili intestati alla Casino de la Callèe Spa e, "in caso di unsufficienza" anche di quelli intestati a Filippo Rolando, "fino al raggiungimento della somma complessiva di euro 1.210.000 in vista della sua confisca come profitto del reato di cui all'articolo 10 bis Dlgs 74/2000".

 

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