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Domanda e offerta, anche il Casinò Sanremo alla prova adeguamento

12 aprile 2019 - 00:45

Nei Casinò occorre adeguare l'offerta alla domanda, tenendo ben presente il rapporto tra presenze e introiti.

Scritto da Mauro Natta
Domanda e offerta, anche il Casinò Sanremo alla prova adeguamento

L’attuale sindaco del Comune di Sanremo, Alberto Biancheri, si ricandida ed è stato intervistato da Gioconews Casinò.
Chiaramente i dati relativi ai bilanci non sono in mio possesso e, se anche lo fossero, non mi permetterei mai di commentarli. Ma non posso non notare che i candidati Tommasini e Pezzini non hanno evidenziato identiche considerazioni su una parte dei costi di gestione.
Ho letto con piacere che il Casinò necessita di incrementare la qualità dei servizi al fine dichiarato di ottenere simili risultati per quanto alla migliore clientela nell’intento di rilanciare il trend degli introiti.

Il fatto che le presenze alle slot non sono registrate (mi risulta dal mese di aprile del 2013 e se vado errato chiedo anticipatamente scusa) fa sì che io possa indicare il rapporto introiti/presenze per i soli giochi lavorati e, in specie, per roulette francese (2014 33,45, 2015 44,18, 2016 46,76, 2017 44,48); fair roulette (2014 14,80, 2015 13,30, 2016 9,08, 2017 13,49); punto banco (2014 17,35, 2016 17,92, 2016 15,56, 2017 16,05); black jack (2014 10,40, 2015 7,91, 2016 10,28, 2017 12,72).
Quanto precede risulta dal confronto tra introiti giochi lavorati (in milioni) e presenze; 2014 13,1/247.217, 2015 10,8/226.084, 2016 10,6 227.680, 2017 10,3 205.012). Il rapporto in discorso, bene inteso, rappresenta un dato statistico e ipotetico ma una qual considerazione la può incentivare.

L'ADEGUAMENTO DELL'OFFERTA ALLA DOMANDA - La vera, e purtroppo non sola, problematica di una casa da gioco, è l’azione mirata del marketing che, come troppo sovente mi capita di scrivere perché ne sono fermamente convinto e l’ho potuto sperimentare, dipende da un criterio fondamentale in aggiunta al miglioramento dei servizi alla clientela: l’adeguamento dell’offerta alla domanda.

Allora perché mi chiedo non ripristinare giochi che già esistevano come lo chemin de fer? Perché non rivisitare giochi che già si praticavano? Perché non cercare giochi nuovi che, come pare dimostrare l’introduzione dei cosiddetti giochi americani, si è dimostrata una buona iniziativa? Molti lo dicono, altri lo scrivono: è indispensabile diversificare l’offerta per adeguarla ai tempi.

Avendo trascorso moltissimi anni nell’ambiente specifico mi dispiace veramente vedere l’attuale situazione. Nel mio piccolo ho cercato e cercherò nel possibile della mia esperienza di continuare a dare un modesto contributo.

 

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