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Casinò dipendenti delle slot, l'importanza di cambiare passo

11 aprile 2019 - 10:12

Gli incassi dei casinò italiani si fondano in larga parte sulle slot, ma un cambio di passo è necessario e possibile.

Scritto da Mauro Natta
Casinò dipendenti delle slot, l'importanza di cambiare passo

Ho letto con interesse l’intervista che un candidato a sindaco del Comune di Sanremo alle prossime elezioni, Sergio Tommasini, ha rilasciato a Gioconews Casinò.
Il mio interessamento è duplice, il primo perché il Casino di Sanremo è uno dei miei primi ricordi di infanzia; avevo quattro anni e mio padre vi lavorava. A quell’epoca fui operato di tonsille e adenoidi e ricordo molto bene i buonissimi gelati che mangiavo. Il secondo è che nella mia passata attività svolta nel sindacato ho sempre apprezzato chi dimostra di aver preso visione e coscienza della situazione. Questa è una mia personale convinzione.
Ecco quanto mi ha impressionato a favore sull’argomento Casa da gioco:
“Penso che si debba iniziare da una analisi generale della situazione dei Casinò italiani”. E ancora: “La stabilità in termini di bilancio raggiunta dal Casinò di Sanremo non può essere considerata un traguardo ma piuttosto un punto di partenza dal quale iniziare a strutturare un rilancio, basato sulla valorizzazione del core business di ogni Casinò italiano”.
Infine conforta il mio giudizio: “Il fatto di avere un casinò con l’80 percento dei ricavi che derivano dalle slot significa che si deve cambiare passo”.
Non ho dubbio che quanto segue è a conoscenza dell’intervistato e cioè: introiti totali di gioco, 2014 46,171 – 2015 45,161 – 2016 44,970 – 2017 44,790; che gli introiti slot sono stati rispettivamente: 33,076 (71,64 percento), 34,381 (76.13 percento), 34,368 (76,43 percento), 34,515 (77,06 percento), gli importi sono in milioni.

IL SUPPORTO AI GIOCHI TRADIZIONALI - Inoltre, “è necessario supportare i giochi tradizionali” afferma l’intervistato e non gli si può dare torto.
Viene da chiedersi per quale motivo lo chemin de fer non sia più presente pur potendo condividere il personale con gli addetti al punto banco; il trente et quarante lo si può ritenere, a ragione e in qualunque forma lo si presenti, fuori del tempo o, quanto meno superato.
A proposito di personale addetto ai giochi non si può ulteriormente rifiutare l’idea della multifunzionalità, quella dote che permette – in tempi più che ragionevoli – di adeguare l’offerta alla domanda.
Una domanda che si evolve e per questa ragione diviene indispensabile una brillante diversificazione dell’offerta che, coniugata con un adeguato servizio alla clientela provvede egregiamente ad incrementarne la fidelizzazione.
Forse è giunto il momento di andare alla ricerca di giochi nuovi e non trascurare l’idea di ammodernare quelli già in uso. Una giusta visione permette anche di abbinare al rilancio della Casa da gioco l’incremento del turismo e dell’indotto in quanto le infrastrutture necessarie non mancano certamente.

 

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