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I campionesi: "Conseguenze irrimediabili di ricorso a Cassazione'

15 marzo 2019 - 16:13

La comunità di Campione d'Italia scrive una lettera aperta alla curatela del Casinò, evidenziando le conseguenze irreparabili di un eventuale ricorso in Cassazione.

Scritto da Anna Maria Rengo

"Cari signori curatori, vi capita mai di pensare al vostro futuro? A noi lo hanno strappato. Ma questo è il momento di fermarci a prendere un respiro, in queste ore terribili e decisive noi ci rivolgiamo a voi e al nostro governo italiano".

Lo scrive, in una lettera aperta alla curatela del Casinò, la comunità di Campione d'Italia che evidenzia: "Avete fatto il vostro lavoro, un lavoro che merita rispetto, un incarico difficile e delicato il vostro che vi ha portati a dover fare scelte che obbligatoriamente cambieranno la vita di altre persone... semplici persone, brave persone. Questo è successo. Ci avete licenziati. Avevate la possibilità di scegliere se aspettare la sentenza del reclamo al fallimento ma avete voluto percorrere un'altra strada. In quanto lavoratori del Casinò, ci consideriamo vittime della forzata chiusura dello stesso, che ci sta trascinando sull'orlo dell'abisso finale".

Nella lettera i residenti pregano "perciò di comprendere fino in fondo la disastrosa situazione delle nostre famiglie e dell'intero paese. Oggi davanti ai nostri occhi ci sono solo gli occhi dei nostri figli che non hanno più un futuro. I bambini campionesi,che hanno passato l'estate al presidio dei lavoratori, che hanno visto centinaia di volte i loro genitori piangere e che hanno passato le mattine in classe con le giacche perché nemmeno le scuole avevano più il gasolio per tenerli al caldo. Ogni giorno facciamo i conti con gli effetti di quella maledetta sentenza che ad oggi, quasi in modo surreale, è stata soffiata via. Lottiamo con la particolarità del territorio e viviamo, circondati da uno stato estero, lontani dalla nostra Italia che rimane sorda con le sue istituzioni alle nostre grida di aiuto. Non esiste più nessuna certezza, non c'è più nessuna dignità e tutto quello che resta è dolore e disperazione. La colpa non è nostra" ricordano i cittadini, che aggiungono: "Abbiamo resistito fino ad oggi ai duri colpi inferti quotidianamente da questa inattesa calamità. Ora siamo esasperati e ci sentiamo impotenti, consumati da un'attesa che sembra non avere fine, che esaurisce le nostre forze e minaccia i nostri precari equilibri".

NO AL RICORSO IN CASSAZIONE - Da queste premesse una richiesta, anzi, una "supplica": quella a "riflettere con la massima profondità ed ampiezza sulle conseguenze, per noi irrimediabili, che il vostro eventuale ricorso contro la decisione della Corte d'Appello di Milano in Cassazione (che ha annullato la sentenza del tribunale di Como che disponeva il fallimento della società di gestione del Casinò Ndr), potrebbe provocare. Il vostro oggi non è più un dovere ma è una scelta".
 
LA NOMINA DEL COMMISSARIO - I residenti chiedono inoltre al Governo di "agire subito inviando il commissario per salvare il nostro paese, il nostro bellissimo paese, che solo di casinò viveva. Fermiamoci tutti a respirare. Il casinò di Campione d'Italia non è un'azienda ma è un paese intero, abitato da semplici cittadini, lavoratori, ex lavoratori, pensionati e bambini, che hanno pagato il prezzo più caro. Sappiamo già che verremo giudicati nuovamente da un tribunale e per un'altra volta il nostro futuro e la nostra vita saranno nelle mani della giustizia e fino ad allora non avremo nemmeno il permesso di respirare. Siamo delle persone nate e cresciute in questo paese italiano, siamo cittadini lombardi e facciamo parte della provincia di Como e stiamo chiedendo solo di lavorare! Ogni giorno i nostri figli ci chiedono quando potranno tornare a giocare spensierati come gli altri bambini. Questo è quello che tutta la comunità di Campione d'Italia vi chiede: ridateci la possibilità di sperare!"
 
IL NODO DOGANA - I cittadini hanno anche inviato una lettera alle autorità competenti (i ministeri interessati, il Parlamento europeo, in consiglio federale svizzero), chiedendo di sospendere e revocare la direttiva comunitaria Ue 2018/0124 che prevede l'inclusione del territorio di Campione d'Italia nell'ambito doganale dell'Unione Europea.

Nella lettera, i cittadini evidenziano che la direttiva comunitaria in questione rischia "di compromettere irrimediabilmente i rapporti tra la confinante Confederazione Elvetica ed il Comune di Campione d’Italia, tenuto conto del fatto che non appare ragionevolmente accettabile che una normativa, che tanto incide sulla vita e sugli usi di Campione e dei suoi abitanti, possa essere resa operativa in assenza di preventivo accordo sulle relative modalità e condizioni di applicazione con la circostante Svizzera e Canton Ticino.
A fronte della secolare astensione italiana dall’esercizio della sovranità doganale nazionale sul territorio di Campione d’Italia (successivamente riconosciuta dalla legislazione dell’Unione Europea), e sulla base dell’altrettanto secolare corrispettivo esercizio di sovranità doganale svizzera sul medesimo territorio, si è consolidata una consuetudine internazionale bilaterale italo-svizzera avente ad oggetto l’esercizio della sovranità doganale da parte della Confederazione Elvetica sul territorio di Campione d’Italia".

Nella lunga e articolata missiva, i cittadini sottolineano che "appare di tutta evidenza che l’attuazione applicativa della nuova direttiva comunitaria determinerà l’immediata interruzione degli stretti rapporti di collaborazione e di buon vicinato con la Svizzera, comportando inevitabilmente la cessazione di tutti i servizi pubblici essenziali che oggi vengono garantiti agli abitanti di Campione dal Canton Ticino, senza peraltro possibilità di essere erogati dalle strutture italiane, con gravissime ripercussioni nell’ambito funzionale e socio economico degli stessi abitanti.

Occorre sottolineare che l'interruzione dei numerosi servizi pubblici essenziali e l’inevitabile insorgenza di una barriera doganale al confine del paese, avrà un effetto estremamente pregiudizievole per i relativi abitanti, i quali si troveranno di fatto confinati nel proprio ristretto ambito territoriale, senza poter contare, peraltro, sulla possibilità di associarsi e/o consorziarsi agli altri Comuni svizzeri limitrofi".

In considerazione delle "inevitabili conseguenze negative che questa nuova direttiva determinerà in concreto sul territorio di Campione d'Italia e sui suoi abitanti", si chiede dunque "di voler intervenire sollecitamente affinché venga annullato o quantomeno sospeso il processo di attuazione della direttiva comunitaria Ue n. 2018/0124 e di voler prontamente intervenire presso la competente sede europea al fine di sospendere l’efficacia della predetta direttiva 0124/2018, nonché abrogarla definitivamente".

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