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Avoli (CdC): 'Alcune partecipate da annoverare tra enti pubblici'

15 febbraio 2019 - 16:18

Il procuratore generale della Corte di Conti, Alberto Avoli, evidenzia la peculiarità di alcune società partecipate a struttura privatistica e si sofferma sul Casinò di Saint Vincent.

Scritto da Anna Maria Rengo

"È stata parzialmente accolta dal giudice di primo grado la contestazione di una Procura territoriale nei confronti dei componenti di una Giunta regionale per il danno procurato dalla ostinata allocazione di cospicue risorse pubbliche nel sostegno ad una casa di gioco (gestita da società in house)". Lo afferma, nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziatio, il procuratore generale della Corte dei Conti Alberto Avoli, che, in riferimento al Casinò di Saint Vincent, prosegue: "La società, in base a chiari indicatori economico finanziari, non era più in grado di tornare ad assicurare l’equilibrio dei saldi di gestione (richiesta contestata in citazione circa 140 milioni di euro, accolta per circa 30 milioni di euro, appello in corso).

Pur nel doveroso rispetto della giurisprudenza della Corte di Cassazione in tema di riparto della giurisdizione, la Corte ha da sempre segnalato la profonda inadeguatezza del sistema interpretativo prevalente, in quanto essenzialmente disancorato dalla realtà fattuale e gestionale. Inadeguatezza ben evidenziata del resto dalla circostanza che per alcune società è stato riconosciuto un regime particolare a carattere derogatorio.

In particolare, la Corte di Cassazione ha dovuto riconoscere che alcune società partecipate, pur a struttura privatistica, svolgono attività pubblica e debbono rientrare nel novero degli enti pubblici".

 

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