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Casinò St. Vincent, CdC rigetta revocatorie Rollandin-Restano

16 gennaio 2019 - 09:05

La Corte dei Conti ha rigettato le azioni revocatorie dìnei confronti dell'ex governatore della Valle d'Aosta Rollandin e dell'ex assessore al Turismo Restano.

Scritto da Redazione

Non devono essere revocate le donazioni di immobili ai propri figli da parte dell'ex presidente della Regione Augusto Rollandin e la costituzione di un fondo patrimoniale ad opera dell'ex assessore al Turismo Claudio Restano. Lo ha deciso, rende noto l'Ansa della Valle d'Aosta, la sezione giurisdizionale della Corte dei conti, rigettando le azioni revocatorie avviate l'estate scorsa dall'allora procuratore contabile Roberto Rizzi.

LA VICENDA - Le operazioni risalgono alla prima metà del 2017, quando cioè secondo la procura vi era già una "'eco mediatica significativa" relativa a possibili sequestri - anche nei loro confronti - nell'ambito del procedimento sui 140 milioni di euro di finanziamenti pubblici al Casinò di Saint-Vincent. Rollandin il 30 giugno aveva donato la nuda proprietà di 289 beni immobili ai propri figli, per "complessivo valore fiscale di 1.011.300 euro". Restano invece il 22 febbraio, con l'ex coniuge, aveva assoggettato a fondo patrimoniale immobili a Valpelline (un alloggio e la metà di un bed and breakfast e di alcuni terreni).

L'ex procuratore Rizzi aveva segnalato una "spiccata operosità nel compimento di atti dismissivi di cespiti e nella realizzazione di altre operazioni comunque in grado di render non aggredibili significative porzioni del patrimonio per il risarcimento dell'ipotizzato danno erariale".

LE  MOTIVAZIONI - Riguardo a Rollandin i giudici (Pio Silvestri, presidente, Paolo Cominelli, relatore, e Alessandra Olessina) hanno ritenuto essere "sopravvenuta la carenza di interesse ad agire, in forza della riduzione del danno posto a carico" dell'ex presidente della Regione. La richiesta risarcitoria (17 milioni 297 mila euro) da parte della procura è stata ridotta con la sentenza di primo grado a 4 milioni 500 mila euro: "la garanzia patrimoniale fornita dal Rollandin appare pertanto senz'altro adeguata, avuto riguardo ai cespiti mobiliari", ha detto la difesa (avvocato Gianni Maria Saracco). In questo senso, la sentenza di primo grado aveva confermato il sequestro che era scattato nella primavera del 2018 "fino alla concorrenza di 4.500.000 euro".
Per Restano (avvocati Massimiliano Sciulli e Jacques Fosson) i giudici hanno appurato la "verosimiglianza della tesi per cui, attesa la situazione famigliare, la creazione del fondo patrimoniale mirava soltanto a tutelare i figli della coppia", ma anche la "sussistenza, provata in atti di una polizza assicurativa" che "garantisce Restano" con un massimale per colpa grave di 2 milioni e 500 mila euro, "ampiamente capiente rispetto al danno per il quale" è stato condannato (807 mila euro).
Con le due sentenze, i giudici hanno posto a carico "dell'amministrazione di competenza" l'ammontare delle spese di difesa, per mille euro ciascuno.
Le sentenze sulle azioni revocatorie avviate nei confronti di Giuseppe Isabellon e dell'attuale presidente della Regione, Antonio Fosson, sono attese nei prossimi mesi.
 

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