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Anno nuovo, vita nuova per i casinò!

05 gennaio 2019 - 08:57

Il 2019 inizia all'insegna delle difficoltà per i casinò italiani, che devono adottare una nuova filosofia del cambiamento.

Scritto da Marco Fiore

L’inizio di un nuovo anno rappresenta un momento molto importante. Voltata pagina, di norma sono molte le aspettative che lo accompagnano, le promesse che ci facciamo di cambiare qualcosa nella nostra vita, nelle nostre abitudini, per migliorarci, almeno questo è l’intento. Anche noi, nel formulare i migliori auspici per il 2019 appena iniziato, ci regaliamo un momento di riflessione per quanto riguarda il mondo di cui ci occupiamo, quello dei casinò.

UN DRAMMATICO 2019 - L’anno che si è concluso per il business del gioco d’azzardo è stato purtroppo segnato da alcuni episodi molto negativi, la chiusura del Casinò di Campione, l’avvio di una procedura concorsuale per quello di Saint-Vincent. Ne consegue che, nel particolare, non possiamo che augurarci che entrambe le situazioni, seppur differenti, si concludano con una soluzione dei problemi che affliggono le due aziende. Il comparto, come abbiamo avuto più volte modo di scrivere, è da tempo giunto a un bivio. In costanza di un andamento dei ricavi su base annua che potremmo definire comunque confortante, l’assenza di cambiamenti nelle modalità di gestione del business potrebbe generare, se non nel breve, nel medio periodo sicuramente, qualche ripercussione negativa. Il turnover della clientela nei Casinò italiani è basso, le nuove generazioni sono più propense a vivere esperienze di gioco in ambienti virtuali, più allineati al loro stile di vita. Ciò nondimeno, amano comunque frequentare i Casinò, ma solo occasionalmente e questo è uno dei problemi da affrontare.
Si tratta di tema di non facile soluzione, in qualche modo stiamo ipotizzando un cambio di pelle di aziende che vantano grande professionalità, lunga tradizione e conoscenza approfondita del proprio business, ma con scarsa capacità ad affrontare il cambiamento, ad introdurre innovazione, in entrambi i casi, a causa di rigidità organizzative interne, forse anche di una mentalità troppo ancorata al passato.
L’offerta, sicuramente ancora caratterizzata da elevata qualità, deve essere ampliata, quindi tornare disponibile anche per una clientela a bassa propensione di spesa. Serve ricordare come a partire dai primi anni ’80, i Casinò italiani affrontarono una vera e propria rivoluzione del loro modo di operare a seguito dell’introduzione di quelli al tempo definiti “giochi americani”, slot machine in testa, poi roulette americana, black jack e punto banco. Gli addetti ai lavori del tempo criticarono aspramente gli innovatori, per aver mercificato un business che era riservato solo ad una clientela d’élite che sarebbe scappata lontano. Dovettero ricredersi, anche in fretta, quando i ricavi raddoppiarono e le presenze nelle sale da gioco si moltiplicarono, senza alcuna perdita dei clienti facoltosi.

ALLA RICERCA DI NUOVE SOLUZIONI - Purtroppo nella situazione attuale non esiste un’innovazione di pari portata da implementare all’interno delle case da gioco, ma esistono comunque percorsi che potrebbero, seppure con benefici meno impattanti, aiutare i casinò ad incrementare i loro ricavi. La filosofia del cambiamento che ci piace suggerire è quasi la stessa, punta sulla rivalutazione della possibilità di introdurre giochi con minimi di puntata molto bassi, pari al costo di un caffè, laddove possibile anche meno, 50 centesimi ad esempio.
Una scelta strategica che aiuterebbe, seppure molto meno di quanto accaduto negli anni ’80, a richiamare una nuova clientela all’interno delle sale. Ovvio, non basterebbe, sarebbe anche opportuno fare l’occhiolino al mondo virtuale, quindi proporre il gioco live in modalità online, ma limitato all’interno del casinò. In estrema sintesi, offrire l’opportunità, con le consuete credenziali di accesso, di giocare dal proprio smartphone, con puntate molto più basse, ai tavoli i cui minimi nono sono abbordabili per una clientela giovane, occasionale o semplicemente non così interessata al gioco. In tempi in cui la mobilità esplora nuove frontiere, aggiungere un ibrido nel mondo del gioco non rappresenterebbe una scelta così deprecabile, genererebbe entertainment, avvicinerebbe molte persone ad un divertimento che non sono soliti concedersi, soprattutto per paura della spesa che lo stesso comporterebbe.
Ciliegina sulla torta, disponendo di grandi spazi spesso inutilizzati, prevedere l’apertura di nuovi outlet in cui vendere prodotti e servizi di ogni genere. Ci fermiamo qui, ribadiamo che le nostre sono solo idee, che suggeriamo con l’intento di dare un piccolo contributo a un mondo al quale siamo legati da lungo tempo e che desideriamo prosperi per molto tempo ancora. Buon anno.

 

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