La situazione degli ultimi esercizi del Saint Vincent Resort & Casino, dal 2013 al 2018 (sino al mese di settembre), si mostra in questi termini in fatto di introiti e di presenze: un calo abbastanza marcato sui due fronti. Probabilmente la direzione giochi avrà predisposto una serie di prospetti con la chiara indicazione di alcuni dati indispensabili per esaminare sotto diversi punti di vista il trend del mercato, nazionale e domestico.
Ma, come tutti gli addetti ai lavori conoscono, è necessaria una robusta raccolta che, nel caso malaugurato non faccia parte interamente delle procedure normali, fa diventare oltremodo difficile e lungo lo studio dell’evoluzione della domanda, del mercato interno, della qualità del gioco, delle ore di effettivo lavoro per ogni singolo gioco e altro ancora.
Non è una novità, uno dei criteri mirati alla produzione ed alla redditività della stessa necessita di una offerta che sia adeguata alla domanda e – è il caso di aggiungere – il più rapidamente possibile.
Una rilevanza particolare la si deve al rapporto introito/presenze in quanto – pur trattandosi di un dato prettamente teorico – è giustamente usato per misurare alcuni parametri che in un piano non possono essere scarsamente considerati; infatti, riguardando le preferenze della clientela, non si tratta di un dato di poco momento.
Sicuramente disponendo di un quantitativo considerevole di informazioni – sia chiaro che più se ne hanno è meglio – si procede con maggiore cognizione di causa alla redazione di un piano di sviluppo che terrà in debita considerazione, e facilmente, le necessità della produzione, della produttività, del numero dei tavoli per ogni singolo gioco, dei dipendenti necessari (dalle ore tavolo effettive), della composizione degli uffici a supporto diretto ed indiretto al gioco tanto per accennare al più importante.
Credo convintamente, e ciò che è avvenuto dal 1981 a Saint Vincent e dopo in altri Casinò, a Venezia nel 1999 e, più recentemente a San Marino, che l’introduzione di nuovi giochi e la rivisitazione di quelli già in uso, sia il giusto passo per incrementare l’offerta diversificandola al tempo stesso.
Le presenze in campo nazionale e, logicamente, a Saint Vincent sono calate in modo considerevole, ragion per cui si può ragionevolmente pensare ad una certa inversione di tendenza tramite l’ampliamento dell’offerta che, adeguatamente supportata se possibile da qualcosa in esclusiva, potrebbe portare dei benefici.
Un'azienda che fornisce servizi non indispensabili necessita anche di una particolare snellezza funzionale che, a mio avviso, soltanto una organizzazione orizzontale può realizzare.
Una organizzazione nella quale l’esperienza, le conoscenze e – mi permetto – la specializzazione di ciascuno possa, ripartendo responsabilmente i compiti, rispondere alle esigenze specifiche della tipologia particolare di azienda in discorso.