Innanzi tutto mi scuso anticipatamente se non indico tutte le conoscenze necessarie alla figura professionale in parola, il direttore giochi di un casinò; il tuttologo, per quanto ne so, deve ancora nascere e posso dimenticarne alcune che spero mi vengano perdonate prima e rammentate dopo.
Inizio con una affermazione dettata dall’esperienza diretta e non: colui che si occupa della produzione in senso qualitativo e quantitativo e ne è responsabile rappresenta la figura più importante in una azienda come quella in discorso.
L’aspetto matematico dei giochi – riconosco che è un mio chiodo fisso, ma non ci posso fare nulla - che si praticano e non solo quelli, la proporzionalità tra contanti cambiati direttamente dai giocatori ed il risultato del tavolo, il rapporto tra mance ed introiti, la necessità di poter disporre delle ore effettive di apertura di ogni tavolo e di ogni gioco, la rilevanza del mercato interno (l’incidenza di ciascun gioco sul totale di quelli lavorati) e l’incidenza del risultato dei giochi meccanici e/o elettronici sul totale degli introiti di gioco; ecco le conoscenze!
E' interessante comprendere come i risultati ottenuti dai compiti elencati sono un validissimo aiuto ad un'azione di marketing mirato ad iniziative volte ad essere considerate investimenti piuttosto che costi.
E proprio con questo argomento apro le danze. È facilmente comprensibile che tra gli elementi citati troviamo tutto quanto permette di quantificare la “resa” effettiva di un gioco (ore tavolo); è altrettanto evidente che abbiamo trovato una valida indicazione per intervenire in tema di marketing in quanto orientamento della domanda.
Qualcuno si chiederà a cosa può servire la matematica in una casa da gioco. Il vantaggio del banco – e non desidero ampliare il discorso – indubbiamente è il risultato matematico di una equazione risultante dal conteggio probabilistico.
Lo stesso dicasi per il rapporto tra mance ed introiti, tra introiti e valuta cambiata direttamente al tavolo e risultato.
Non vi può essere alcun dubbio sul fatto che l’incidenza di un gioco, tenuto conto anche delle ore tavolo effettive, sul totale dei giochi lavorati fornisce una chiara e netta indicazione dell’orientamento della domanda e facilita l’adeguamento dell’offerta, appunto, alla domanda. Allo stesso ragionare risponde la realtà qualitativa al ribasso se troviamo un incremento dell’incidenza del risultato slot sul totale dei ricavi.
Il controllo del gioco nel senso della totale regolarità – bene inteso a posteriori e in aggiunta a quello concomitante – non può prescindere dalla perfetta conoscenza di rapporti precedentemente citati.
In altri termini sono fermamente convinto che un Signor Direttore giochi deve conoscere, oltre a quanto indicato in precedenza, tutta l’organizzazione che presiede alla produzione ed al controllo della stessa.
Chiudo con l’indicazione di una qualità che è difficilissimo trovare ma che sicuramente esiste. Tutti o quasi, con l’aiuto dell’indicazione pluriennale dei risultati di gioco e con l’apporto di quanto è possibile ricavare dalle applicazioni accennate, sono in grado di ricavare le tendenze – perdonatemi il richiamo alla matematica - ; orbene ecco la qualità: riuscire a prolungare la tendenza positiva e ridurre quella negativa.
È difficilissimo, lo comprendo benissimo, ma non è impossibile! E’ anche certo che, avendo a disposizione i risultati delle normalissime ricerche appena indicate, le difficoltà si dimostrano molto più contenute.
In soldoni, al posto di ciò che appare un tentativo, abbiamo una rimedio per salvare una situazione traballante, fondato e impostato sulla logica e sulla reale situazione del mercato. Un mercato nazionale che non deve essere usato come indicatore della propria quota quanto un’utilissima ricerca dell’evoluzione della domanda.