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Peculato e bancarotta preferenziale, filoni di indagine della Procura

15 giugno 2018 - 10:51

Lo stato delle indagini portate avanti dalla Procura di Como sul Casinò Campione d'Italia.

Scritto da Anna Maria Rengo
Peculato e bancarotta preferenziale, filoni di indagine della Procura

Nei giorni concitati che si stanno vivendo a Campione d'Italia, anche alla luce dell'arrivo della Guardia di Finanza sia al Casinò che in Comune, può essere utile mettere un punto fermo sullo stato dell'arte e sui reali filoni di indagine della Procura di Como.

Secondo quanto apprende Gioconews.it da fonti della Procura, il giorno 12 giugno i finanzieri si sono presentati a Campione d'Italia per acquisire documentazione che si ritiene inerente due ipotesi di reato. Innanzitutto il peculato ai danni del Comune di Campione, che scaturisce da un esposto del 2016 di Roberto Salmoiragjhi, quando era consigliere comunale di minoranza, e che riguarda le somme che sulla base della convenzione esistente tra Comune e Casinò, quest'ultimo deve corrispondere al Comune per garantire il pareggio di bilancio. Le somme non corrisposte dal Casinò al Comune, secondo i calcoli attuali, ammontano a 26 milioni di franchi svizzeri. Nello sviluppo delle indagini la Procura ha cercato di capire come mai il Casinò non pagasse il dovuto al Comune e si è trovata di fronte a una situazione debitoria grave.

La seconda ipotesi di reato è quella di bancarotta preferenziale: dopo che la Procura ha presentato l'istanza di fallimento della società di gestione, il Casinò ha presentato richiesta di concordato. Sulla base della giurisprudenza di Cassazione esistente, la proposta di concordato deve essere trattata prima rispetto alla richiesta di fallimento, indipendentemente da chi la presenti, quindi la Procura o un normale creditore. Una volta presentata la richiesta di concordato, chiunque la presenti (in questo caso il Casinò) è poi tenuto a una particolare gestione delle proprie risorse. La Procura contesta dunque, dopo la presentazione della domanda, una gestione non regolare delle risorse finaznziarie e monetarie del Casinò e ritiene che siano stati privilegiati dei creditori rispetto ad altri. La Procura è in attesa che il Casinò presenti al tribunale di Como un piano di ripianamento dei debiti, atteso per luglio. Sarà poi il tribunale ad ammetterlo o non ammetterlo: in quest'ultimo caso, bisognerà riprendere in considerazione la richiesta di fallimento della Procura.

Quanto all'istanza del Comune di sbloccare parte dei fondi del Casinò per pagare gli stipendi dei dipendenti, si tratta di decisione che spetta al tribunale, cui del resto è stata indirizzata. Compito della Procura è di esprimere il parere sul rientro dei debiti, e non sulla gestione del denaro quest'ultimo è un rapporto diretto tra casinò e tribunale.

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