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Ambrosini: 'Casinò Campione, straordinaria sensibilità dei dipendenti'

16 maggio 2018 - 08:24

L'amministratore unico del Casinò Campione d'Italia, Marco Ambrosini, commenta il risultato referendario e anticipa le azioni future.

Scritto da Anna Maria Rengo
Ambrosini: 'Casinò Campione, straordinaria sensibilità dei dipendenti'

“Innanzitutto devo ringraziare i dipendenti e riconoscere il grande senso di responsabilità che hanno dimostrato nel comprendere le motivazioni della nostra richiesta e nel sacrificarsi per il bene dell'azienda e della comunità campionese”.
Marco Ambrosini, amministratore unico del Casinò Campione d'Italia, esordisce con questo preambolo, nel commentare l'esito del referendum indetto per approvare (o respingere, ma ha vinto con netta maggioranza il “sì”) l'accordo raggiunto sul contenimento dei costi, in alternativa ai 156 licenziamenti colelttivi per i quali era stata avviata la procedura prevista dalla legge 223/91.
“Si tratta di un risultato clamoroso per la realtà campionese e che, a mio parere, supera lo stereotipo secondo cui i dipendenti del Casinò sono accampati sui loro privilegi. Invece, hanno dimostrato una straordinaria sensibilità”.

Ma questo accordo basterà a risanare i conti aziendali e a scongiurare l'ipotesi di fallimento della società di gestione, in merito alla quale la Procura di Como ha presentato un'istanza?

“Questo non posso saperlo, ma l'accordo sancisce e dimostra la consapevolezza dei dipendenti e la loro volontà di far diventare la loro realtà un'azienda a tutti gli effetti”.

Nell'accordo si prevede l'esternalizzazione del servizio ristorazione, attraverso un bando che prevede dei paletti ben definiti...
 
“Scioglieremo, con grande soddisfazione di tutti, il nodo ristorazione”.
 
Quali sono i prossimi passi che l'azienda dovrà compiere, al d nlà della firma dell'accordo, oggi 16 maggio, presso la sede di Polis Lombardia?
 
“Proseguiremo nell'attività intrapresa mesi orsono che è quella della definizione nei particolari del piano industriale, che è già stato elaborato e che sottoporremo agli istituti di credito e al giudizio del Tribunale di Como, nell'auspicio che le forti motivazioni contenute nel piano e la dimostrazione di grande consapevolezza dei lavoratori lo rendano credibile”.
 
Che fine farà il progetto Villa Mimosa?
 
“È stato accantonato”.
 
Per risanare i conti aziendali non basta il taglio dei costi, ma bisogna anche rilanciare gli incassi. Come vi state muovendo in proposito?
 
“Non ho bacchette magiche che risolvano all'istante i problemi, ma abbiamo messo in campo una serie di attività che spaziano dalla revisione interna all'attività dei tavoli, da una maggiore agggressività sul fronte delle slot all'icentivazione del poker e dell'online. Faremo il massimo sforzo possibile sul fronte dell'internazionalizzazione”.
 
Per concludere, quanto “vale” l'accordo in termini economici? Quali sono i risparmi attesi?
 
“Con questo accordo l'azienda si adegua a quanto definito dagli advisor che hanno individuato scientificamente i numeri, mantenendo il perimetro aziendale si realizza quanto serve in termini di full time equivalent. Si tratta di molti milioni di euro, quelli che servono per mettere in equilbrio il sistema. L'accordo raggiunto è un grande sacrificio dei lavoratori, ma finalizzato al futuro del loro paese e dell'azienda”.
 

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