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Casinò: il gioco d’azzardo questo sconosciuto (ultima puntata)

19 febbraio 2018 - 08:49

L'analista di gaming Mauro Natta conclude l'analisi, a puntate, dell'andamento della gestione dei casinò italiani.

Scritto da Mauro Natta
Casinò: il gioco d’azzardo questo sconosciuto (ultima puntata)

L’argomento di questa puntata non può essere svolto in un solo step, quindi lo divido perché sia di più agevole comprensione. Cosa sono, la prassi e la resa, l’ammontare e la formazione.

Cosa sono.
“Il giocato produce introito e mance in stretto rapporto fra loro ed in percentuale diversa secondo il gioco considerato. E’ una usanza del giocatore, diffusa in tutta Europa ed in particolar modo nei Paese latini, di concedere una minima parte della propria vincita, ad ogni colpo vincente ovviamente, agli impiegati, così vengono comunemente chiamati i croupiers.

Le mance sono nettamente distinte dall’introito e soggette ad una suddivisione fra il gestore ed i propri dipendenti. Non vi è però un comportamento omogeneo fra Stati e giocatori.
In Inghilterra sono proibite per legge, per cui sono fortunati i gestori in quanto il giocato può solo produrre introito e non ci può essere nessuna riduzione dovuta alle mance. In Francia le mance sono suddivise solo fra gli impiegati”.

La prassi e la resa
“Merci pour les employès”è la frase che si sente sempre in una casa da gioco all’atto del pagamento di una vincita: è il chiaro invito che viene rivolto al giocatore per rammentargli di rispettare la prassi della devoluzione della mancia.

La resa varia da gioco a gioco ed ha sempre un rapporto diretto con l’introito. Sotto questo aspetto il gioco più redditizio è rappresentato dalla fair roulette con una media del 60% dell’introito del gioco, seguito dalla roulette francese tradizionale con il 50 -. 52%, quindi la roulette americana con il 35%. lo chemin de fer con il 28 - 30 ed il punto banco con il 10 – 12%. Di resa minima sono il black jack con il 5% ed il trente et quarante con il 2%. Nello chemin la percentuale varia a seconda dell’entità della partita; più questa è alta e più bassa è la percentuale.

L’ammontare e la formazione.
Il gioco principe per quantità è la roulette francese. Nell’arco delle giocate si possono puntare 37 numeri, da 0 a 36; il pieno viene pagato 35volte, quindi il vantaggio del banco è di due unità. Lasciando sempre il cliente sul pagamento del pieno, 1 gettone di mancia, ne consegue che il rapporto mance/introito è del 50%. Il rapporto può subire variazioni notevoli se il gioco è sostenuto.
La roulette americana utilizza il sistema di lavora della fair, ma il cilindro ha un numero in più: il doppio zero 00. Il pagamento della vincita in pieno è sempre 35 volte la puntata e la mancia è sempre di un gettone; il banco ha quindi un vantaggio di tre puntate, il rapporto matematico risulta del 33,3 percento.
Lo chemin de fer se non è il gioco più interessante è, sicuramente, il gioco più sicuro per la casa da gioco in quanto il casinò non mette nulla in palio: sono i giocatori che combattono fra di loro e la casa da gioco preleva una tassa fissa del 5 percento sulla vincita del banchiere.
Anche le mance, nello chemin de fer, sono assicurate ed hanno un rapporto con l’introito che si può considerare matematico. Questo rapporto è inversamente proporzionale al volume di gioco in atto: con puntate alte il rapporto va dal 20 al 28 percento, con puntate medie dal 28 al 35%, con puntate basse può superare anche il 40 percento. L’introito invece è proporzionale al valore delle puntate: più queste sono alte e più l’introito è sostenuto.
Il rapporto mance/valuta è un ulteriore elemento di controllo sull’andamento delle mance. Mentre l’introito può avere notevoli variazioni dovute al momento più o meno fortunato del giocatore e, quindi, non è sempre costante, la valuta non ha degli sbalzi così notevoli ed il suo rapporto con le mance è più lineare.
In conclusione il lettore si domanderà il perché delle cinque puntate; eccone le principali motivazioni:
a) una visione analitica e dettagliata dell’andamento corrispondente alla realtà;
b) una analisi impersonale non soggetta ad influenze esterne;
c) una visione completa, profonda ed accurata di ogni argomento essenziale;
d) la verifica della “bontà” delle decisioni gestionali e di marketing;
e) le previsioni per un prossimo futuro;
f) il mettere in evidenza anomalie non altrimenti rilevabili;
g) un accurato controllo indiretto sulla regolarità del gioco e degli incassi.
E non sono proprio tutte!
L'AUTORE - Mauro Natta è stato segretario nazionale dello Snalc e ha lavorato nei casinò di Saint Vincent e di Venezia.

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