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Casinò Campione, Piacente: 'Nostro dovere chiedere fallimento società'

16 gennaio 2018 - 08:47

Il procuratore capo di Como Nicola Piacente evidenzia i motivi dell'istanza di fallimento della società di gestione del Casinò Campione d'Italia.

Scritto da Redazione
Casinò Campione, Piacente: 'Nostro dovere chiedere fallimento società'

“Noi riteniamo che il casinò si trovi in uno stato di insolvenza, ovvero l’incapacità di far fronte ai debiti che loro hanno, che non soltanto verso il Comune di Campione d’Italia ma anche nei confronti degli istituti bancari, in particolare della Banca Popolare di Sondrio”. Con queste parole il procuratore capo di Como, Nicola Piacente, spiega in un'intervista a La Regione Ticino i motivi che hanno portato all'avvio di un'istanza di insolvenza inerente la società che gestisce il Casinò Campione d'Italia, con la prima udienza fissata per il prossimo 12 marzo. Quanto alla tempistica, l'istanza è stata avviata proprio ora “Perché adesso l’abbiamo accertata. Avevamo ricevuto un esposto dall’attuale sindaco, Roberto Salmoiraghi, quando però era consigliere comunale di minoranza, che parlava di un sistematico inadempimento da parte della società che gestisce il casinò nei confronti del comune. Dobbiamo, infatti, ricordare che il casinò di Campione per Regio descreto del 1933 è stato istituito esclusivamente alfine di consentire al Comune di Campione d’Italia di ottenere il pareggio del bilancio. Dunque, io non entro nel merito delle valutazioni per quanto riguarda l’esposizione debitoria degli altri casinò in Italia o fuori del territorio italiano però c’è l’articolo 7 della nostra legge fallimentare che impone al procuratore della Repubblica il dovere di chiedere il fallimento nel momento in cui venga accertata una situazione di insolvenza conclamata. Ed è quello che abbiamo fatto. Poi ci sarà un Tribunale che deciderà”.
Gli scenari sono diversi: “Può anche darsi che venga decisa una cosiddetta amministrazione in continuità – ci illustra i possibili scenari il procuratore capo – con a capo un commissario nominato dall’autorità giudiziaria. Il fatto che si sia chiesto il fallimento lo si è chiesto per la società che gestisce il casinò, non si chiede la chiusura del casinò, per cui il casinò può tranquillamente continuare ad operare”.

 

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