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Rsu e costo lavoro, giornate cruciali al Casinò Campione

20 agosto 2015 - 08:50

L’estate sembra ormai lontana al Casinò Campione ed è tempo di grandi manovre e trattative su due temi cruciali: il rinnovo della Rappresentanza sindacale unitaria, dopo che il giudice del lavoro di Como ha annullato le elezioni, e il rinnovo (magari con modifiche) dell’accordo sulla riduzione del costo del lavoro, visto che quello vigente scadrà il 31 ottobre.

Scritto da Anna Maria Rengo

 

Sotto il primo aspetto, per il 26 agosto alle 19 Cgil, Cisl, Uil e Libersind hanno convocato un’assemblea aperta agli iscritti interessati con numerosi punto all’ordine del giorno: la situazione del rinnovo Rsu, la scadenza dell’accordo prefettizio, le anomalie schedari, orari, turnazioni reparti, gli appalti, consulenze ed extra. Nonostante l’unitarietà della convocazione, Libersind, per voce del segretario Andrea Parolo e del segretario regionale Confsal Angelo Cassani, fa sapere agli iscritti che il sindacato “ha condiviso la richiesta di assemblea del giorno 26 agosto 2015 nello spirito di fare chiarezza sulle recenti vicende in materia di Rsu e prospettive future, ma ha ribadito in sede ufficiale con le altre Ooss e con documenti scritti che in attesa di definire modalità, tempi e struttura, al fine di dare rappresentanza ai tavoli ufficiali di trattativa, intende designare di volta in volta a seconda delle tematiche trattate, figure di riferimento individuate fra i lavoratori che possano dare un significativo contributo durante le trattative. La partecipazione quindi all’assemblea del 26 agosto 2015 non può certo essere intesa come la ricerca di un accordo sulla futura Rsu, accordo che deve nascere nel rispetto di tutti i lavoratori e di tutte le rappresentanze in campo”.

 

LA TRATTATIVA CON L’AZIENDA – Due giorni dopo, i sindacati, chissà se uniti o alla spicciolata, incontreranno invece l’azienda. Sul piatto, la discussione del costo del lavoro, che quando era stato raggiunto l’accordo sulla riduzione, nell’ottobre 2014, era pari a 42 milioni di euro annui. Le mutate politiche di cambio e il rafforzamento del franco hanno fatto crescere questa cifra a 50 milioni di euro, ossia otto milioni in più che sono anche quelli che il Comune ha potuto scontare al Casinò grazie al contributo concesso con la legge enti territoriali. Fatto sta che il 31 ottobre 2015 questo accordo scade. Contiene, in verità, una clausola che ne consentirebbe la proroga di un altro anno, ma bisogna capire quale sarà la posizione in proposito dei sindacati. Parte di questi vorrebbero tornare al tempo pieno rispetto al part time attuale, il che significherebbe avere un costo del lavoro pari a 62 milioni di euro a fronte di un fatturato annuale di circa 90 (quindi 100mila euro di costo lordo procapite per l’azienda), mentre l’azienda, da parte sua, non chiede di tornare ai 42 milioni di euro raggiunti nell’accordo 2014, ma di arrivare a 50 milioni di euro.

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