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Partecipate e casinò, lo schema di decreto approda in Parlamento

22 marzo 2017 - 08:56

Trasmesso ai due rami del Parlamento lo schema di decreto sulle partecipate: ci sono anche le richieste sui casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Partecipate e casinò, lo schema di decreto approda in Parlamento

Il governo ha sottoposto ai due rami del Parlamento lo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, recante testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, con le modifiche che sono state apportate dal consiglio dei ministri così da 'sanare' la situazione di incostituzionalità di alcuni punti del 'vecchio' decreto entrato in vigore nell'agosto dell'anno scorso. Il Parlamento dovrà esprimere il suo parere entro il 20 maggio sullo schema di decreto, che è stato assegnato alla quinta commissione bilancio della Camera, nonché alla commissione parlamentare per la semplificazione. In Senato, invece, lo schema di decreto è stato deferito decreto alla 1a Commissione permanente e, per le conseguenze di carattere finanziario, alla 5a Commissione permanente, che esprimeranno i propri pareri entro il termine del 20 maggio 2017. Le Commissioni 2a e 6a potranno formulare le proprie osservazioni alla 1a Commissione entro il 30 aprile 2017.

La documentazione trasmessa alle Camere include anche il parere che la Conferenza Unificata, lo scorso 16 marzo, ha espresso in merito e che chiama direttamente in causa i casinò, le cui società a partecipazioni pubblica sono del resto interessate all'intero testo del Dlgs. Nel sancire l'intesa, la Conferenza Unificata considera che “il governo ha richiesto di integrare l'emendamento relativo alle attività di gestione delle case da gioco con l'aggiunta del seguente periodo: 'Per tali attività, l'articolo 14, comma 5, del Testo Unico numero 175 del 2016 si applica decorsi dodici mesi dall'entrata in vigore del presente decreto correttivo”.

Si ricorda inoltre nel corso di una riunione tecnica, i rappresentanti della Regione Valle d'Aosta erano intervenuti per la proposta di cui all'articolo 3, poi accolta dal governo.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'Anci e l'Upi,ai fini dell'intesa da sottoscrivere in sede di Conferenza Unificata, a seguito della sentenza della Corte costituzionale numero 251 del 2016, hanno dunque proposto diversi emendamenti ritenuti condizionanti.
In particolare, si chiede di “escludere l'applicazione del criterio di cui all'articolo 20, comma 2, lettera e), del Tu 175 del 2016, e fermo restando l'obbligo di adozione del piano di risanamento di cui al comma 2 e di ristrutturazione aziendale di cui al comma 4, escludere l'applicazione dell'articolo 14, comma 5, per le attività delle case da gioco anche in relazione alla sentenza della Corte costituzionale numero 152 del 1985”. 
 

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