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Casinò Venezia, Ooss: 'Altro colpo a relazioni sindacali'

25 giugno 2017 - 11:49

Le Ooss criticano la risposta negativa alla richiesta di poter presenziare come audtori all'ncontro tra azienda, proprietà e lavoratori sul nuovo regolamento al Casinò di Venezia.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Venezia, Ooss: 'Altro colpo a relazioni sindacali'

"Le segreterie delle Ooss del Casinò di Venezia hanno chiesto di poter presenziare, esclusivamente in qualità di auditori, alle sessioni di incontro con i dipendenti, previste per lunedì 26 giugno 2017 per la presentazione del regolamento aziendale che fa seguito alla disdetta del Cal.  La risposta negativa è arrivata repentina: 'Considerato che si tratta di una riunione di lavoro proprietà, azenda – dipendenti della Casa da gioco, per l'illustrazione del Regolamento Aziendale e non di un tavolo di trattativa, si ritiene di non poter accogliere la vostra richiesta. I rappresentanti sindacali aziendali, inoltre, sono comunque convocati alla riunione in quanto dipendenti della Società”.

Lo rendono noto Slc-Cgil Fisascat-Cisl, Snalc Cisal, Rlc, Ugl Terziario, Sgb e Uilcom, secondo le quali si tratta di "una risposta che offende le nostre intelligenze, visto che ci era talmente chiaro che non si sarebbe trattato di una trattativa che, avevamo ben specificato che avremmo presenziato da 'auditori' (e, dovrebbe essere noto ai più, l'auditore ascolta e tace!). Si infligge così un altro colpo mortale alle normali e proficue relazioni sindacali, deprivati perfino della normale facoltà di assistere i lavoratori davanti a proprietà e società. Attenderemo quindi le testimonianze di quello che verrà detto, auspicando che non si tenti di denigrare o vilipendere il sindacato, nel qual caso ci troveremmo costretti a difenderci nelle sedi competenti".

Ma perché il sindacato avrebbe dovuto esserci in quegli incontri? "Senza nulla togliere al diritto di un'azienda di riunire i propri dipendenti, qui stiamo parlando dell'illustrazione di un c.d. regolamento aziendale, totalmente unilaterale, che soppianta tutte le precedenti norme che regolano l'organizzazione e il rapporto di lavoro, in assenza di un contratto nazionale, che spazza via tutta la storia della contrattazione sindacale al Casinò di Venezia. Sarebbe stato, quindi, più che normale un ruolo di assistenza sindacale, perché i lavoratori sono preoccupati, taluni hanno paura, altri ci tocca perfino richiamarli alla ragionevolezza! E questo è il livello di sensibilità democratica che questa proprietà esprime (esiste ancora l'azienda? Solo per scrivere sotto dettatura?)".
Secondo i sindacati di categoria, "nessuno prima ha mai osato tanto. Ci hanno dato degli irresponsabili, noi pensiamo che questo stato di cose, in cui non prevale la cautela ma una sfrenata volontà di annientare il sindacato e spezzare la dignità dei lavoratori, crediamo si possa definire legittimamente incoscienza! Dopo quattro mesi di una trattativa snervante che a questo punto, con cognizione di causa, possiamo definire fittizia e che la proprietà ha condotto in maniera assolutamente ondivaga, indicando obiettivi che immediatamente dopo contraddiceva, siamo al punto in cui si voleva arrivare fin dall'inizio, dopo un percorso che a consuntivo pare essere servito solo per usarlo nelle aule di Tribunale (per dimostrare ipocritamente le proprie – false – 'buone intenzioni)! Eppure il 20 giugno eravamo a un punto di negoziato e di disponibilità economiche assolutamente inedito, sul quale ricercare il consenso dei lavoratori, perciò prossimi a un esito condiviso. Invece, un verbale di mancato accordo già confezionato, assieme al comunicato stampa, ci hanno fatto capire che era tutta una farsa, che lo è stata dall'inizio, dal 20 febbraio.
La rottura consumatasi in quella trattativa, a opera dell'assessore Michle Zuin, nel corso della quale l'asticella della domanda di controparte saliva sempre più, a fronte delle inedite e enormi disponibilità riscontrate dal sindacato è stata addossata ingiustamente e meschinamente alla rappresentanza dei lavoratori".
Le sigle ritengono "che non sia possibile, legalmente, figuriamoci politicamente, cancellare con un colpo di spugna svariati decenni di pratiche negoziali, niente affatto subalterne per la parte aziendale, anzi reciprocamente utili ai risultati aziendali (quelli che c'erano e che non ci sono più per insipienza manageriale) e per i ritorni economici per il Comune. Lunedì si apre un capitolo oscuro per le sorti del Casinò di Venezia, con un sistema di regole che ci è ignoto, ma che, sicuramente, determinerà grande confusione nella gestione organizzativa. Non bastava l'incapacità di gestione e il vuoto pneumatico di idee utili al rilancio?"
VIGILIA ANIMATA - E se i sindacati attendono la stampa a Ca Noghera, domani 26 giugno alle ore 13, la decisione di azienda e proprietà di incontrare direttamente i lavoratori suscita disparate reazioni. Alcuni sindacati, in un messaggio ai dipendenti, immaginano che "l'atteggiamento della controparte sarà divisivo e totalmente di parte", raccomandando dunque "di seguire l'indicazione che viene unitariamente dalla Ooss". Ossia: "mantenere un comportamento totalmente silenzioso. Nessuna domanda, neppure se richiesta, nessun mugolio. Il silenzio più totale, non deve volare una mosca. Al termine ci si alza e si va via".
 

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