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Di Matteo: 'Piano ristrutturazione Casinò offre alternative alla 223'

16 maggio 2017 - 16:02

A margine della presentazione del programma di Federgioco l'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino interviene sulla discussione del piano di ristrutturazione.

Scritto da dal nostro inviato a Milano, Daniele Duso
Di Matteo: 'Piano ristrutturazione Casinò offre alternative alla 223'

Milano – Giornate “calde”, in Val d'Aosta, dopo la presentazione del piano di ristrutturazione del Saint Vincent Resort & Casino, al momento all'esame della quarta commissione consiliare del Consiglio Valle. Ne parla a Gioconews.it Giulio Di Matteo, amministratore unico della Casa da gioco, a margine della conferenza stampa di presentazione del programma di Federgioco, la federazione che rappresenta i quattro casinò italiani e di cui è presidente. I sindacati hanno mostrato delusione, quando è stato loro presentato il piano di ristrutturazione della Casa da gioco, per la mancata revoca della procedura di licenziamento collettivo di 264 dipendenti. Come mai questa scelta? Davvero azienda e proprietà vogliono tenere sotto scacco i sindacati e soprattutto i lavoratori?

“Dunque, iniziamo col dire che non è stata una questione di scelta. È stata piuttosto una questione della quale ho parlato con chiarezza fin dall’inizio: quella del licenziamento collettivo è una procedura che io ho ereditato e, come ho anticipato, essendo mio dovere (in quanto me l’hanno imposto i soci) di depositare entro il 10 maggio scorso un piano di ristrutturazione aziendale, io ho comunicato ai sindacati che, se sedendoci attorno a un tavolo troviamo un’intesa su una riorganizzazione della forza lavoro e una razionalizzazione dei costi, il piano può offrire anche vie alternative a quella procedura. Logica impone che bisogna iniziare dal sedersi assieme attorno a un tavolo. Lo dico in maniera molto trasparente: hanno parlato di spada di Damocle, io di spade di Damocle ne ho tante sulla testa, c’è la legge, c’è la corretta gestione, c’è la continuità aziendale… c’è tutta una serie di principi, ma sono convinto che prevarrà il senso di responsabilità. Vede, un caso Alitalia l’abbiamo già avuto, e se non hanno la volontà di replicarlo in Val d’Aosta i sindacati hanno qui una bella chance per dimostralo, e dimostrare di avere, oggi, in Italia, un ruolo importante per tutelare il bene dei loro iscritti; dopodiché, se invece loro vogliono fare politica… beh, io non voto in Valle d’Aosta”.

Quali sono, a suo modo di vedere, i principali elementi di forza e di novità del piano di ristrutturazione?

“I punti di forza di questa ristrutturazione sono più di uno e li abbiamo ampiamente esposti e declinati in maniera molto realistica nel piano. Per quanto riguarda il gioco abbiamo spiegato che tutto l’ambito del gioco lavorato può trovare una nuova rinnovata collocazione nell’ambito della Casa, con una maggiore flessibilità del personale deputato a quest’area, abbiamo spiegato che c’è unì’ampia possibilità di lavorare tutto il gioco non lavorato, che passa attraverso le slot, ma anche attraverso questo gioco online live di cui abbiamo parlato stamani. Noi saremmo i primi a individuare una fattispecie di gioco virtuale, ambientato nelle sale del Casinò, dove, a parità di persone fisiche, che rimangono le stesse, mentre il contesto ambientale viene trasformato tramite supporti tecnologici.
Siamo molto fiduciosi, perché siamo stati iperprudenti. Di fronte a previsioni che davano risultati molto più alti questo è un piano molto prudente e serio, l’ho detto pure ieri in commissione nonostante i sorrisetti dei consiglieri di minoranza: questo piano non ha niente a che vedere con i precedenti piani, perché è stato fatto sul campo, non con delle percentuali stabilite da un computer ma con ragionamenti fatti sentendo le persone, visionando i fatti e facendo tesoro anche del passato. Senza aver alcuna presunzione di aver la bacchetta magica. Ci piacerebbe almeno avere l’opportunità di provare, di lavorare. Ecco, ho l’impressione che qualcuno abbia semplicemente la paura di farci lavorare, e in questo non fa certo il bene di chi l’ha votato e dei cittadini della Valle d’Aosta”.

Quali sono invece le criticità che potrebbero compromettere la buona riuscita del piano di ristrutturazione?

“Con i sindacati non ci sono mai criticità, perché la forza lavoro ha il pieno diritto di essere rappresentata. Su questo aspetto direi che sarei felice di poter avere la conferma che la politica, quella con la P maiuscola, quella che rappresenta un grande principio di civiltà, lasciasse lavorare nel pieno rispetto delle norme e della legge. Ecco, con tutte le assunzioni di responsabilità del caso ma che lasciasse lavorare una Spa che, peraltro, gestisce soldi pubblici. E anche in questo il Piano è innovativo, perché abbiamo declinato delle risorse economiche (ricordo che questo è un Piano rivolto ai soci, non ai creditori) e i soci, nel rispetto di una legge molto recente che ha adottato la Regione Valle d’Aosta, la n. 2 del 2017, hanno introdotto un principio virtuoso nell’erogazione di questi fondi: quindi 20 milioni non vengono erogati così, da subito, ad nutum, ma ne vengono erogati 8 e gli altri 12 solo in presenza di un concreto avvio di una riduzione dei costi (anche del personale) e di un aumento dei ricavi. Quindi c’è una obbligazione di mezzi molto molto seria, assunta dal sottoscritto, da tutta la struttura e da tutti i professionisti coinvolti, in seguito alla quale non potranno mancare, se, ripeto, ci fanno lavorare, anche i risultati. Però ci devono lasciare lavorare; sia chiaro che il 'devono' non è un dictat, ma è riferito al buonsenso.
Nello specifico del Piano, invece, grande rilancio del reparto ospitality, sempre con una vocazione di servizio al Casinò, perché quello è un plus che non possiamo dimenticare, ma una maggiore managerialità all’interno della struttura. Oggi questa è una struttura senza più figure apicali, destrutturata, e va quantomeno riorganizzata sotto questo profilo, riposizionando delle persone che, quando sono arrivato, non c’erano: basti pensare che su 700 dipendenti vi sono solo 2 dirigenti, numeri che danno un focus immediato di quanto sia destrutturata questa società attualmente”.

 

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