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Saint Vincent Resort & Casino, Ooss chiedono dati e piano industriale

06 marzo 2017 - 18:05

Primo incontro tra azienda e sindacati dopo l'avvio della procedura per il licenziamento collettivo di 264 dipendenti del Saint Vincent Resort & Casino.

Scritto da Anna Maria Rengo
Saint Vincent Resort & Casino, Ooss chiedono dati e piano industriale

Strada in salita, e che si interseca con quella politica, per la trattativa apertasi tra azienda e sindacati dopo l'avvio della procedura di licenziamento collettivo di 264 dipendenti del Saint Vincent Resort & Casino. Nel corso dell'incontro di oggi (6 marzo), il primo, l'azienda ha spiegato ai sindacati e alle rappresentanze sindacali le motivazioni che hanno portato all'azienda ad avviare la procedura prevista dalla legge 223/1991. "Da parte nostra - spiega Tommaso Auci, segretario dell'Ugl Aosta - abbiamo fatto presente che vogliamo un piano organizzativo, marketing e industriale che ci consenta di capire come l'azienda possa andare avanti senza questi 264 dipendenti, incrementando i ricavi. Da parte sua, l'azienda si è detta pienamente disponibile a fornirci i dati richiesti, e le abbiamo ribadito l'importanza di vederci con la maggiore frequenza possibile, visto che i tempi sono stretti".

Da parte sua, l'Slc Cgil ha chiesto l'accantonamento sia delle disdette dei contratti che dei licenziamenti, materie sulle quali non si è detta disponibile a trattare. "Siamo invece disposti a trovare percorsi alternativi - afferma Vilma Gaillard, segretario regionale del sindacato di categoria - ma serve innanzitutto un'azienda chiara e trasparente, che ci fornisca un piano industriale e che ci dettagli le voci relativi ai contratti vigenti al Casinò (due per il reparto gioco e uno per il reparto alberghiero Ndr)".
Con la riduzione (drastica) del personale, l'azienda punta ad abbattere il costo del lavoro dai 12 ai 15 milioni annui, "puntando a un consolidamento dei conti sulla base degli attuali introiti. Se non parliamo più di rilancio, ma di contenimento - osserva Gaillard - vogliamo capire come l'azienda intende strutturare l'offerta di gioco rispetto al mercato. Il 30/40, per esempio, è destinato a sparire?". Gaillard ribadisce infine: "Sugli esuberi l'azienda deve fare un passo indietro, non siamo disposti a firmare accordi che prevedano fuoriuscite obbligatorie. Insomma, si tratta di un percorso in salita, in una cornice legata all'andamento politico e della proprietà". Ci sono nuovi equilibri in arrivo in Consiglio Valle e in giunta, e in questo contesto "la proprietà potrebbe cambiare l'attuale management e non avremo più gli stessi interlocutori",

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