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Slc: 'Relazioni sindacali e rilancio Casinò Venezia, intervenga sindaco'

23 giugno 2016 - 08:17

Salvatore Affinito, coordinatore regionale settore servizi Slc-Cgil, commenta le relazioni industriali con il management del Casinò di Venezia e chiede l'intervento del sindaco.

Scritto da Anna Maria Rengo
Slc: 'Relazioni sindacali e rilancio Casinò Venezia, intervenga sindaco'

La tardata presentazione alle organizzazioni sindacali del nuovo organigramma aziendale (che in realtà è stato comunicato ufficialmente ai dirigenti, quadri, responsabili di servizi/uffici, e per conoscenza alle Ooss stesse, ieri 22 giugno, e sarà illustrato a queste ultime il prossimo 27 giugno) e anche l'avviso della dirigenza sul comportamento dei dipendenti in servizio, sono oggetto di un'analisi critica da parte di Salvatore Affinito, coordinatore regionale settore servizi Slc-Cgil, sigla sindacale di categoria che, assieme alle altre, ha già inviato una lettera al sindaco Luigi Brugnaro nella quale si esprime “profonda preoccupazione per la situazione di stallo determinatasi in seguito all'insediamento del nuovo Cda del Casinò di Venezia (ormai otto mesi fa) e alla nomina del nuovo direttore generale” e si “confida” in un intervento del primo cittadino “per creare un assetto più operativo “ e “un clima più collaborativo tra le varie parti del tessuto aziendale”.

“Abbiamo evidenziato al nuovo direttore generale (Eros Ganzina Ndr) criticità nel complessivo andamento/carenza delle relazioni sindacali”, spiega Affinito, che ricorda, ancora: “Lamentavamo la chiara percezione di insofferenza per i poteri e diritti sindacali, per le norme contrattuali e gli accordi vigenti. Capivamo che le relazioni sindacali erano vissute come un'appendice alla normale attività aziendale o, peggio, come 'pastoia', 'vincolo', 'remora', 'obsolescenza'. Ma non si sa bene a quale 'slancio industriale' dell'Azienda. Ne abbiamo ricavato una risposta burocratica, a proposito dell'Organigramma, che ci sarebbe stato partecipato, ma solo quando perfezionato nella definizione formale di deleghe e mandati e un … silenzio assordante sul resto delle questioni poste”.
Il responsabile Slc afferma dunque una complessiva delusione: “Avevamo sperato che il nuovo direttore generale fosse l'uomo capace di imprimere un nuovo slancio al Casinò di Venezia, perché finalmente competente del settore, con esperienze internazionali da importare in casa nostra. Capiamo oggi che ci troviamo di fronte a un problema grande come una casa: il nuovo direttore generale non è avvezzo al diritto del lavoro di questo Paese, negli ultimi anni ridimensionato da provvedimenti dei diversi governi, ma pur sempre meglio esigibile che in altri paesi, dal punto di vista giuridico, nonché nell'esercizio dell'azione diretta. Si è perduta mesi fa, con tutta la superficialità del caso, una figura di direttore del personale di grande competenza e professionalità, ineguagliabile nell'attenta e paziente gestione delle relazioni industriali: oggi, nel nuovo organigramma, questa delega non appare chiaramente attribuita. Forse non se ne prevede proprio l'esercizio?”.
Affinito punta il dito anche contro l'emanazione di quello che definisce “un vero e proprio 'editto' sulle norme comportamentali da tenere nell'attività di gioco, condito anche da toni disciplinarmente truci e da blandizie di carriera per i più scrupolosi osservanti. Ne è nata una generalizzata irritazione da parte dei lavoratori che si sono sentiti lesi nella loro professionalità, per i toni da caserma (in realtà, anche altre sigle sindacali hanno inviato delle comunicazioni alla dirigenza su questo tema Ndr). Capiamo l'esercizio del potere gestionale da parte di chi dirige l'Azienda, ma mi chiedo: era proprio necessario? Era proprio opportuno richiamare i dipendenti, arringandoli da un pulpito che predica bene, ma razzola malissimo, non esprimendo alcuna idea di Piano rilancio? O si sta insinuando che il rilancio manca perché sono i lavoratori a non fare bene il loro mestiere? Da notare poi come, magari con lo stesso intento, ma con un approccio diametralmente opposto, la scorsa quanto brevemente incaricata presidente Ilaria Bramezza, un anno fa avviava un percorso di formazione sulla 'cura del cliente', universalmente apprezzato dai lavoratori.
IL NUOVO CDA – Affinito esprime tuttavia la “profonda l'insoddisfazione di organizzazioni sindacali e lavoratori” anche “per lo stato delle cose a otto mesi dall'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione e trascorsi più di due mesi dall'insediamento del nuovo direttore generale. Tale condizione non è più giustificabile con la necessità del nuovo management di 'apprendere' lo stato dell'Azienda e i suoi meccanismi di funzionamento. Gli andamenti degli incassi sono, per usare un eufemismo, altalenanti, mentre manca ancora la presentazione di un minimale Piano di Impresa. Avevamo chiesto 'l'apertura di un tavolo permanente di confronto su indirizzi generali aziendali e condizione specifica dei singoli reparti e settori, in prosecuzione di quanto invece positivamente avviato negli ultimi incontri, alla presenza del Consiglio di Amministrazione. Non la cogestione”, precisa ancora Affinito. Ma “un confronto partecipativo sì, per mettere a disposizione le competenze dei lavoratori, mettersi a disposizione e contribuire al rilancio, il cui perseguimento è da troppo tempo abbandonato. Insomma quello che, normalmente, farebbe leccare i baffi a qualsiasi controparte aziendale: remare sulla stessa barca e nella stessa direzione. Non c'è scatto alla risposta! Tale condizione, se il sindaco non ci mette la pezza, ci porta dritti dritti nelle aule di tribunale o … in 'calle'. Noi pensiamo che la Casa da gioco non ne abbia proprio bisogno, ma, se ci tocca, non potremo tirarci indientro, perché il nostro compito è tutelare i lavoratori”.
LA PAROLA AL SINDACO - Parole chiare e nette, quelle di Affinito, che del resto ricalcano quelle espresse congiuntamente da tutti i sindacati provinciali. Bisognerà però capire quale sarà la posizione del sindaco, direttamente chiamato in causa. Proprio quest'oggi, al Corriere del Veneto, si esprime sul futuro del Casinò: “Ristruttureremo tutto, diminuiremo il personale, tratteremo su mance, tempi di lavoro. La Casa da gioco va risanata”.

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