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Costo del lavoro al Casinò Venezia, un calo solo apparente dal 2010 al 2014?

11 settembre 2015 - 14:00

Nuova analisi di Gioconews.it sul costo del lavoro al Casinò di Venezia: quello procapite si è abbassato, ma la retribuzione media è in lieve crescita.

Scritto da Amr

La lunga lettera aperta al sindaco Luigi Brugnaro del coordinatore di settore Slc-Cgil Veneto, Salvatore Affinito, in merito al Casinò lagunare, al suo andamento e prospettive, riporta al centro dell’attenzione un tema che Gioconews.it aveva già affrontato nei mesi scorsi, ossia la diminuzione del costo del lavoro. Dati alla mano, pare di poter dire che la flessione è una conseguenza soprattutto della diminuzione degli incassi che si ripercuotono sul sistema premiante in essere, e in misura minore delle azioni messe in campo da organizzazioni sindacali e azienda, tant’è la retribuzione procapite, esclusi i premi, nel periodo 2010-2014 è aumentata anziché diminuita, passando quindi da 58.856 euro procapite di cinque anni fa ai 59.080 dell'anno passato. I dati che vengono riportati nella lettera evidenziano un abbattimento del 21,5%, passando da un costo del lavoro pari a 54.732.686 euro nel 2010 a uno pari a 43.166.014 euro nel 2014. E qui cerchiamo di fare chiarezza, analizzando meglio i numeri. Partendo dai dati riportati nella lettera della Cgil e forniti dall’azienda abbiamo sviluppato la seguente tabella, premettendo che si è tenuto conto del dato 2014 pari a 43.166.014,999 euro e non ai 44.599.422,30 indicati, in quanto trattasi dell’anno 2013.

 

 

  n. occupati Retribuzione con ratei Premi Altri costi totale
2010 614,1 36.143.724,29 17.459.647,19 1.129.315,28 54.732.686,76
    58.856,41 media pro capite 28.431,28 media pro capite   89.126,67 media pro capite
2014 552,2 32.624.479,19 9.456.751,61 1.084.784,19 43.166.014,99
    59.080,91 17.125,59 media pro capite   78.170,98 media procapite
           

 

Come si può notare nelle tabelle consegnate dall’azienda, e che Gioconews.it ha potuto visionare, il minor costo deriva principalmente dalla diminuzione dei premi legati all’andamento degli incassi. Inoltre una parte dell’abbattimento dei costi è stata generata dalla diminuzione del numero dei dipendenti derivata principalmente dal pensionamento di una piccola parte ha lasciato l’azienda per motivi personali e di un altrettanto esiguo numero di persone che invece l’ha fatto a seguito dell’accordo dell’agosto 2011.
Rimanendo nell’ambito dell’accordo dell’agosto 2011, è bene ricordare che l’azienda ha rinunciato da quel momento in poi a una parte di proventi aleatori in favore dei lavoratori che fanno parte del comparto degli impiegati tecnici di gioco.
Allo stato attuale il comparto dei dipendenti che percepiscono le mance ricava il 60% delle stesse e l’azienda si accontenta del 40%. Anni fa gli equilibri erano diversi, con una divisione al 50%. Poi, con l’introduzione delle fair roulette, l’azienda aveva diminuito la sua quota portandola al 46%.
Questi piccoli punti percentuali lasciati negli anni devono essere ricondotti al monte mance complessivo che il Casinò di Venezia genera e che si aggira sui 13 milioni (dato del 2014). E il conto di quanto viene diviso è presto fatto: circa 7,8 milioni ai dipendenti beneficiari delle mance  e circa 5,2 milioni all’azienda.

Facendo un paragone con i vecchi accordi dove ai dipendenti era riservato il 54% e il 46 all’azienda il calcolo sarebbe stato di 6 milioni di euro all’azienda e di 7 ai dipendenti del comparto. Una differenza di 800mila euro annui di minori trasferimenti al Comune.

Se si leggono bene i numeri sopra riportati e si tiene conto della differenza del numero dei lavoratori diminuito per uscita dall’azienda a seguito di pensionamento o di qualche dimissione volontarie, e le esigue uscite ‘pilotate’ (6/7) grazie all’accordo del 23 agosto 2011, si vede che il costo del lavoro contrattuale è aumentato anche se di poco, mentre quello legato ai premi che sono proporzionali all’andamento degli incassi è nettamente diminuito.

 

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