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Le Ooss contro il Ccnl di Federgioco

18 dicembre 2014 - 10:19

“È con notevole stupore, che le organizzazioni sindacali nazionali di Slc/Cgil, Uilcom/UIl e Ugl/Terziario, apprendono a mezzo stampa (Gioconews.it) le unilaterali decisioni assunte dal consiglio direttivo della Federgioco, sull’approvazione definitiva della bozza di contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti della quattro Case da Gioco”.

Scritto da Anna Maria Rengo

 

È quanto si legge in una nota che le tre organizzazioni sindacali di categoria, per voce dei segretari nazionali Silvano Conti (Slc), Fabio Benigni (Uilcom) e Roberto Spina (Ugl Terziario case da gioco) hanno inviato al presidente di Federgioco, Vittorio Ravà: “Lo stupore nasce dal fatto che ancora ad oggi, nessuna necessità politica financo condivisibile, come quella da noi sempre sostenuta di addivenire alla costruzione di un primo Ccnl delle quattro Case da Gioco, può sovvertire, le più elementari nozioni dottrinali afferenti il negozio giuridico, che ritiene un contratto, la più elementare forma di compromesso pattizio raggiunto tra due soggetti contraenti, che manifestano la loro volontà attraverso la sottoscrizione dei suoi contenuti divenendone inoltre reciprocamente soggetti responsabilmente impegnati al suo integrale rispetto”.

I sindacati sottolinano che “tutto questo non è accaduto, pertanto non si può assolutamente parlare di recepimento di un contratto collettivo nazionale da parte dei rispettivi Cda dei quattro Casinò, per poi con quello strumento regolare i rapporti giuridici, normativi ed economici dei propri dipendenti.

Cosa assolutamente diversa pur nella sua legittimità, è partire dal lavoro svolto dalle Ooss presenti ai tavoli negoziali (purtroppo sempre più assottigliatasi  realtà di cui le scriventi hanno con rammarico preso atto esprimendone una totale e incomprensibile non condividendone sia negli atteggiamenti di metodo che di merito), operando una sommaria acquisizione su alcuni affidamenti dati per singole materie come la classificazione, il welfare, il mercato del lavoro, le flessibilità ecc… che comunque andavano ancora messe in equilibrio con l’impianto contrattuale complessivo, e farne di converso  uno strumento di revisione degli accordi aziendali esistenti”.

Riteniamo pertanto che questa vostra modifica di impostazione negoziale, se finalizzata a cercare di costruire un Contratto Nazionale attraverso la sottoscrizione di singoli accordi aziendali omogenei, può divenire una opportunità per ricercare la condivisione di norme comuni per le quattro Case da gioco, che una volta messe a sistema, possono formare l’ossatura portante sulle quali costruire il primo Ccnl per tutti i dipendenti dei casinò italiani che noi siamo pronti a sottoscrivere nazionalmente.

Questo metodo seppur bizzarro e per noi irrituale, sarebbe comunque condivisibile se rispondesse al comune primario obiettivo di costruire il valore identitario di un segmento del settore gioco, che per le sue peculiarità, abbisogna di specifiche politiche di sostegno di cui il contratto collettivo ne è una delle leve importanti, che ne certificano la diversità e lo proiettano insieme ad altri interventi di sistema,  in un circuito virtuoso proteso allo sviluppo interrompendone al più presto una spirale giuridico/normativa pericolosa che se non rimossa, pregiudicherà per noi la prosecuzione di questa specifica e affascinante realtà lavorativa”.

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