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Usb di nuovo in campo: “No alla vendita del Casinò di Venezia”

12 giugno 2014 - 13:57

Nuovo intervento dell’Usb Venezia contro l’ipotesi, mai del tutto accantonata, di indire un secondo bando per l’affidamento in gestione trentennale del Casinò municipale. In una nota, il responsabile del sindacato di base, Giampietro Antonini, ricorda che proprio la forte critica alla decisione di svendere l’azienda ha comportato l’esclusione della sigla dal tavolo di trattativa con il sindaco e, come “voce fuori dal coro”, evidenzia che la direzione del Casinò “non ha avuto le capacità di gestire il settore e gli incassi sono crollati miseramente, a danno del Comune e dei lavoratori, ma non dei quadri e dirigenti che non hanno subito alcuna decurtazione degli emolumenti”.

Scritto da Amr

Secondo il sindacato “Ravà e la dirigenza arrivata al Casinò di Venezia con lui hanno dichiarato che avrebbero risanato i conti… in 46 mesi hanno portato ad un calo di oltre 58 milioni di euro (meno 35%) negli incassi totali, di cui oltre 56 milioni (meno 53%) nel solo settore slot (molto peggio degli altri casinò italiani, quindi non è semplicemente un problema di crisi economica)… questo nonostante a Venezia ci sia un trend crescente di presenze turistiche. Da anni l'azienda non presenta un piano industriale (l'ampliamento di Ca' Noghera previsto con l'accordo sindacale del 2011 non è stato realizzato, mentre sono stati spesi oltre un milione di euro per il lifting di sala San Marco, ininfluente da un punto di vista commerciale)”.

 

 

IL CASO MEETING & DINING - Usb ricorda che da sempre “ha chiesto e chiede chiarezza sulla gestione della Meeting & Dining, azienda controllata al 100% dal Casinò di Venezia, in quanto i rapporti tra controllata e controllante sembrano essere di competizione e non di collaborazione... D'altro canto gli effetti del management si sono visti anche nella gestione della Meeting & Dining: 2010 perdita di 650mila euro, 2011 perdita di altri 650mila, 2012 perdita di 1,2 milioni, 2013 perdita di oltre 1 milione, che ha portato lo Stato Patrimoniale dell'azienda ad avere perdite portate a nuovo per circa 3 milioni e perdite d'esercizio per 1 milione (quindi un totale di 4 milioni di perdite) a fronte di un capitale sociale versato di solo 1,4 milioni! Nel frattempo lo statuto della Meeting è stato completamente modificato: da società che doveva fare solo ristorazione e qualche evento, è stata trasformata (questo ha implicato ulteriori spese per tecnologie specifiche) in un'azienda prettamente con vocazione finanziaria e del gioco online. Peccato che da tale business ad oggi arrivino solo introiti marginali e che oltre il 60% del suo fatturato derivi dal Casinò stesso (che detiene il 100% della proprietà) per servizi resi nel campo della ristorazione. Quando e con che parametri una gestione (di un bene che per ora appartiene a tutti i cittadini) può e deve esser definita fallimentare? Il proprietario di una squadra di calcio che subisca una retrocessione, dopo un campionato ( alle volte basta solo una serie negativa di poche partite ), senz'altro esonererà l'allenatore e dirigenza, poiché procura prima di tutto un danno economico. Purtroppo questo non è stato l'intendimento del sindaco (sospeso) Orsoni che addirittura ha minacciato di dimettersi pur di non cambiare il ‘suo uomo di fiducia’(Ravà?) Usb da sempre si batte per l'uguaglianza e la tutela dei diritti tra lavoratori e certo in un momento di crisi del casinò come l'attuale è opportuno e necessario esser disposti tutti (azienda e sindacati) a rimboccarsi le maniche... ma per curare il malato occorre individuare la vera causa del male prima di praticare cure che rischiano non solo di non ottenere la guarigione del malato ma addirittura di farlo morire. Sotto la gestione Ravà- Silvestri il fatturato, come detto prima, è crollato mentre c'è stata una diminuzione media pro capite del costo aziendale del lavoro di circa il 10% ma va precisato che un buon numero di dipendenti hanno avuto un abbattimento anche del 40% della loro retribuzione, mentre i 22 quadri e dirigenti della CdV Gioco e i 3 della Casinò Municipale hanno avuto una remunerazione media praticamente invariata… Attualmente il costo del lavoro di queste 25 quadri e dirigenti è di circa 4,5 milioni di euro.

Questa direzione non ha mai operato per riequilibrare le forti disuguaglianze esistenti tra reparti e le varie generazioni di lavoratori. Troppo spesso la direzione si è arrogata funzioni sulle quali non ha competenze specifiche e questo nonostante la numerosa schiera di quadri, continuando lei a prendere decisioni gestionali, lasciando disattesi i consigli dei suoi funzionari. Un esempio tra tutti il reparto slot, che per diversi anni ha garantito i due terzi del fatturato complessivo, che annovera tre quadri, un ingegnere ed un consulente esterno, alcuni dei quali hanno esperienza specifica nel settore quasi ventennale, che è gestito in modo assolutistico dalla coppia dirigenziale Ravà-Silvestri, la quale non ha nessuna esperienza precedente in tale campo, lasciando di fatto inoperosi o quantomeno inascoltati gli immediati sottoposti.

 

ESUBERI E PENSIONAMENTI - Per ultimo Usb è perché eventuali future nuove assunzioni avvengano tramite ufficio di collocamento e chiede come mai un'altra azienda partecipata dal Comune (l'Azienda di Trasporto Pubblico Locale Actv che ha dichiarato di aver presentato bilanci nel 2012 – 2013 con rilevanti perdite economiche) non più tardi del 28 maggio 2014, presso l'Assessorato alle Politiche del Lavoro della Provincia di Venezia ha raggiunto un accordo condiviso con Cgil – Cisl – Uil – Ugl , ai sensi e per gli effetti dell'art.4, c. 7 L.223/1991 (procedura di licenziamento collettivo) con il quale hanno individuato circa 70 esuberi per cui procederà al licenziamento entro il corrente anno, mentre per i circa 12 dipendenti del Casinò che potenzialmente sono in età e hanno i requisiti per essere pensionabili già da subito senza alcuna penalizzazione da mesi si continua a fare melina rispetto alle loro richieste, più o meno velate e legittime, invece di, in questo caso moralmente ed economicamente giustificabile, dire a questi dipendenti ‘o scegliete responsabilmente di andarvene in pensione o applichiamo, l'art. 4, c. 7 L.223/1991 (procedura di licenziamento collettivo)’. In questo caso mentre come Usb siamo d'accordo non sembrano esserlo altre sigle sindacali, che sono tra quelle che hanno firmato l'accordo del 28 maggio con Actv. Come Usb chiediamo quale sarebbe il risparmio immediato che il Casinò potrebbe ottenere? Quanto costano alla collettività lavoratori che non solo possono andare subito in pensione e con una pensione medio/alta senza subire penalizzazione alcuna?”.

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