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Casinò Venezia, Pellicani e Sambo: 'Brugnaro presenti piano industriale'

29 giugno 2016 - 11:11

Una interpellanza del Pd impegna il sindaco di Venezia a presentare un piano industriale per il rilancio del Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Venezia, Pellicani e Sambo: 'Brugnaro presenti piano industriale'

I consiglieri comunali del Pd Nicola Pellicani e Monica Sambo hanno presentato una interpellanza con risposta in commissione con la quale si chiede al sindaco Luigi Brugnaro e alla giunta “quale strategia intendono adottare per valorizzare il Casinò di Venezia e quando presenteranno al Consiglio comunale e alla città un piano industriale credibile, volto a rilanciare la Casa da Gioco veneziana".

LE PREMESSE – In premessa, i due consiglieri evidenziano che “il Casinò è stata per molti anni la principale "risorsa" del Comune di Venezia che ha consentito al Comune di finanziare servizi strategici per i cittadini. Nel corso del tempo i trasferimenti dalla Casa da Gioco al Comune si sono via via ridotti, passando in meno di un decennio da oltre 107 milioni ai 16 milioni del 2015, dai quali bisogna sottrarre i 7/8 milioni di imposte a carico dell'amministrazione. Nel 2016 ne sono previsti altrettanti, ma dipenderà dall'incasso finale della Casa da Gioco. Una crisi inarrestabile che coinvolge il Casinò, che si è trasformata in una perdita di leadership in campo nazionale e internazionale, calo degli ingressi, minore offerta di gioco, calo drammatico della clientela di qualità, scarso governo delle dinamiche organizzative interne all' Azienda. Una crisi profonda frutto di una politica aziendale inadeguata che si inserisce in un quadro nazionale in cui tutte le Case da Gioco attraversano molte difficoltà”.

Si ricorda inoltre che “la passata amministrazione aveva deciso di intraprendere la strada della privatizzazione del Casinò, avviando una dispendiosissima “procedura” propedeutica alla vendita (costata 1,3 milioni di euro). Un'operazione mal gestita che non è andata in porto, finendo per aggravare la già precaria situazione del Casinò”.
Nononostante il sindaco Brugnaro “già in più occasioni abbia annunciato l'intenzione di attivare una politica in netta discontinuità con il passato – scrivono Pellicani e Sambo - ad un anno dal suo insediamento si è limitato a sostituire il Presidente e il Consiglio di Amministrazione, senza però indicare le scelte strategiche che intende adottare per cercare di invertire la crisi in cui continua a versare la Casa da Gioco”. A loro modo di vedere “in questo quadro l'Azienda necessita al più presto di un'azione imprenditoriale in grado di rilanciare il Casinò e farlo ritornare ad essere una risorsa finanziaria importante per il Comune di Venezia” ed è “necessario predisporre un piano a medio-lungo termine, che preveda necessariamente la realizzazione di una nuova sede per la Casa da Gioco, in linea con gli standard internazionali, dotato di una struttura ricettiva di alto livello, capace di soddisfare la clientela più esigente. Da tempo è stata già individuata nell'area del Quadrante di Tessera, di proprietà della CMV, il luogo dove realizzare un nuovo modello di Casinò multifunzionale, che mantenga il core-business sul gioco, coniugando il tradizionale “mercato” nazionale con la straordinaria forza del brand di Venezia in ambito turistico internazionale”.
Per raggiungere tali obiettivi, che “presuppongono interventi interni all'azienda, partendo dall'individuazione di un nuovo organigramma - scelto premiando professionalità e merito - che operi in piena autonomia”, è necessario secondo Pellicani e Sambo “mettere in atto un piano industriale per il rilancio del Casinò, del quale al momento non c'è alcuna traccia. Prevedendo inoltre investimenti in campi strategici come quelli del marketing, con lo scopo di “fidelizzare” sempre più il cliente, e dell'automazione, in particolare nel reparto Slot, dove bisogna puntare ad un ricambio costante del parco macchine dotandosi dei migliori prodotti che il mercato offre e che il cliente può trovare solamente all'interno di un Casinò moderno e innovativo in campo internazionale, quale deve tornare ad essere il Casinò di Venezia”.
I NUMERI – I due consiglieri comunali d'opposizione ricordano che “secondo notizie di stampa, il bilancio dell'Azienda Casinò del 2015 si sarebbe chiuso in rosso per 7 milioni, con un passivo di circa 4,6 milioni relativo alla società patrimoniale Cmv (Casinò Municipale di Venezia), la quale si trascinerebbe un debito complessivo di circa 140 milioni. Al passivo del 2015 va aggiunta inoltre una perdita di 2,3 milioni imputabile alla Casa da Gioco. Un quadro fortemente negativo al quale va sommato il passivo della controllata Casinò di Venezia Meeting e Dining Services srl, che segue il segmento della ristorazione e avrebbe chiuso con una perdita di oltre un milione” e ritengono che “i conti dei primo quadrimestre del 2016, nonostante l'ottimismo dell'Azienda, restano comunque modesti”.

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