Piano sui quattro nuovi casinò, Collè (Federgioco): ‘Nessun documento inviato al Mef’

“Questa notizia sarà smentita dallo stesso presidente di Federgioco, Carlo Pagan, nella conferenza stampa di oggi (22 ottobre) e intanto dico che né io né l’associazione ha mai presentato alcun documento al ministero dell’Economia”. A parlare, contattato da Gioconews.it, è il segretario generale di Federgioco, Ivo Collè, chiamato direttamente in causa da un articolo di Sergio Rizzo, pubblicato sul Corriere della Sera di oggi, e secondo il quale c’è un piano per aprire quattro nuove case da gioco in Italia, anche se “quelle aperte sono in perdita”.

Rizzo parla di un documento di 41 pagine che descrive nei dettagli l’operazione e che è stato recapitato al sottosegretario all’economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta ,il quale l’ha prontamente girato ai Monopoli di Stato, e che prevede possibili aperture a Montecatini, Anzio, Salerno, Bari, Fasano e Taormina. Il piano, secondo Rizzo, prevedrebbe inoltre che gli attuali casinò “inguaiati passerebbero dunque dagli enti locali direttamente allo Stato, che in più dovrebbe impegnarsi, suggerisce il piano, a escluderli dal pagamenti dell’Isi, l’imposta sugli intrattenimenti. “È forse questo il vero obiettivo della Federgioco, il cui segretario generale è un funzionario ex croupier di Saint Vincent . e soprattutto ex politico di lungo corso., rima sindaco di Saint Oyen, poi consigliere regionale valdostano, in fine parlamentare?”.

Secondo il piano gli otto casinò dovrebbero confluire in una nuova società controllata al 51% dal Ministero dell’Economia, con il restante 49% suddiviso tra le quattro case da gioco attualmente operative (Venezia, Campione, Saint Vincent e Sanremo) e i comuni ospitanti.

"Come Federgioco abbiamo avuto alcuni incontri nei ministeri - conclude a Gioconews.it Collè - ma oltre questi non c'è mai stato, da parte mia, nessun altro contatto".