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Salmoiraghi: 'Criteri privatistici per risanare i casinò'

14 ottobre 2017 - 04:39

Il sindaco di Campione d'Italia, Roberto Salmoiraghi, esamina il piano di riordino normativo dei casinò approvato in Conferenza unificata.

Scritto da Amr
Salmoiraghi: 'Criteri privatistici per risanare i casinò'

“Realizzare, in collaborazione con il Ministero degli Interni e gli Enti Locali interessati, una revisione dell'attuale disciplina dei casinò, finalizzata al risanamento del settore e a una razionale distribuzione nel territorio nazionale, anche allo scopo di aiutare la scelta di ridurre la frammentazione della attuale diffusione territoriale del gioco". È quanto prevede, per quanto riguarda i casinò, l'intesa raggiunta in Conferenza unificata, il cui nucleo centrale è relativo al dimezzamento dei punti di gioco in Italia nell'arco di tre anni.

Come ha accolto la proprietà del Casinò Campione d'Italia queste disposizioni, e come si sta preparando al confronto con Mef e Viminale? Lo abbiamo al sindaco della cittadina lacustre, Roberto Salmoiraghi, che esordisce evidenziando come “Il mercato del gioco si è sostanzialmente modificato per una serie di concause ambientali note negli ultimi dieci anni. L’offerta si è enormemente ampliata con le istituzioni delle sale Vlt e il gioco online, inoltre le leggi anti-riciclaggio hanno fatto sì che si fosse fortemente limitata la circolazione di denaro contante. Queste concause hanno di fatto determinato una diminuzione del giro d’affari complessivo dei casinò, soprattutto di quelli che non hanno saputo adeguarsi alle mutate condizioni. Il risanamento finanziario non può quindi prescindere da una puntuale valutazione dello status quo e le contromisure (ove non siano presenti contributi statali) non possono che essere quelle che rispondono a criteri aziendali di tipo privatistico”.
Quanto invece a soluzioni innovative, come la società unica o la privatizzazione, “una risposta univoca alla domanda non è ovviamente possibile se non avendo di fronte progetti articolati. Comunque in linea di principio non si può e non si deve escludere nulla aprioristicamente, in considerazione dei problemi oggettivi che ci troviamo a fronteggiare”-
Salmoiraghi guarda anche agli esempi fuori confine: “In altri paesi europei si preferisce elevare il numero dei casinò piuttosto che aprire sale gioco con controlli meno rigorosi: forse studiando opportunamente le localizzazioni e soprattutto a tutela dei giocatori potrebbe essere interessante un piano del genere” e plaude al dimezzamento dei punti di gioco: “Credo che un qualche vantaggio per i casinò ci possa essere ma soprattutto ne avrebbero grande vantaggio i giocatori: sono estremamente più tutelati in una vera Casa da gioco”.
 

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