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Cognetta (M5S): 'Basta elargizioni pubbliche al Casinò'

18 maggio 2017 - 14:47

Il consigliere del Movimento 5 Stelle ritiene che non si debbano più dare elargizioni pubbliche al Casinò di Saint Vincent.

Scritto da Redazione
Cognetta (M5S): 'Basta elargizioni pubbliche al Casinò'

“La società ha ormai solo 3,5 milioni euro in cassa ma di fatto se pagasse gli scaduti avrebbe solo 150 mila euro di liquidità”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il consigliere del Movimento 5 Stelle Roberto Cognetta, dando conto di quanto affermato, in quarta commissione del Consiglio Valle, dai membri del collegio sindacale della società di gestione del Saint Vincent Resort & Casino.
“Inoltre gli 8 milioni che verranno erogati se il piano passa, servono solo per sistemare, in parte, la procedura della Fornero. Voi votereste a per dare altri soldi pubblici? Io no, di soldi pubblici ne abbiamo già dati una montagna e senza ottenere assolutamente nulla a parte sprechi e promozioni senza motivo. È dal 2013 che diciamo che non si poteva più andare avanti così, è dal 2013 che diciamo basta con le elargizioni pubbliche al casinò.”

IL PD - Anche il capogruppo del Pd Jean Pierre Guichardaz commenta l'audizione: "Il piano di risanamento del Casinò di Saint-Vincent è ritenuto dall'organo di vigilanza piuttosto immaginifico, sia sotto il profilo economico-finanziario sia progettuale", afferma all'Ansa. "Gli otto milioni della prima tranche, previsti dal disegno di legge di maggioranza, dovrebbero bastare a malapena per le fideiussioni e gli arretrati dei lavoratori collocati in 'Fornero', mancherebbero i soldi per garantire una sufficiente liquidità, per onorare gli impegni con i fornitori, le maestranze, il fisco e soprattutto per il rilancio della Casa da gioco", spiega Guichardaz. "Una situazione - aggiunge - al limite del tracollo che viene gestita da un amministratore unico che a pochi giorni dal suo insediamento si permette di vomitare livore sulla politica (quella con la p minuscola, cioè quella che non l'ha nominato), sulle organizzazioni sindacali (che non dovrebbero fare politica) e di conseguenza sui lavoratori".
LA MINORANZA SU DI MATTEO -Da parte loro, Union Valdôtaine, Partito Democratico-Sinistra VdA ed Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano - preso atto dei contenuti di un’intervista rilasciata a Gioconews.it dall’amministratore unico del Casinò de la Vallée, Giulio Di Matteo, tengono a sottolineare di "non nutrire alcun timore nel lasciar lavorare il manager incaricato, ma di essere piuttosto preoccupati dalle sue discutibili dichiarazioni. Ricordiamo infatti, al dottor Di Matteo per primo, che egli è incaricato di fare un lavoro da parte di un’Amministrazione pubblica, con un mandato politico rispetto al quale tutti i rappresentanti dell’Amministrazione hanno il diritto di esprimere le loro opinioni, senza dover chiedere al diretto interessato eventuali autorizzazioni.

Ci permettiamo altresì ricordare all’Amministratore unico che la qualifica di incaricato da parte di un socio a capitale pubblico presuppone un’attitudine istituzionale che diventa difficile riconoscere nel paragone tra la situazione della Casa da gioco ed il caso Alitalia, oppure nell’affermare orgogliosamente di non votare in Valle d’Aosta. Riteniamo infatti che, riguardo alla situazione del Casinò, la parola d’ordine di qualsiasi attore coinvolto nella stessa debba essere responsabilità, senza la quale diventa difficile anche solo intravedere una via d’uscita. Quanto ai 'sorrisetti dei consiglieri di minoranza', volendo utilizzare una visione analoga a quella sviluppata dall’Amministratore unico nell’intervista, potremmo limitarci ad affermare che ad ogni reazione corrisponde un’azione e che, pertanto, i contenuti del Piano ritenuti da Di Matteo prudenti e seri non devono esserlo sembrato poi troppo ai commissari dei gruppi emanazione delle nostre forze politiche. Chissà però se possiamo permetterci una tale affermazione, dal momento che non ci è chiaro se rientriamo tra i portatori della 'Politica con la P maiuscola, quella che rappresenta un grande principio di civilità', per restare sempre alle parole di Di Matteo".

 

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