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Licenziamenti al Casinò St. Vincent, Donzel (Pd): 'Non si faccia populismo'

15 marzo 2017 - 09:14

Raimondo Donzel, già assessore regionale alle Attività produttive, evidenzia che sulla questione Casinò St. Vincent è in gioco l'intera regione Val d'Aosta.

Scritto da Anna Maria Rengo
Licenziamenti al Casinò St. Vincent, Donzel (Pd): 'Non si faccia populismo'

“Perché sono contrario agli oltre 200 licenziamenti al Casinò (di Saint Vincent Ndr)? Certo in modo spregiudicato l'attuale Giunta votata con un colpo di mano, complice il presidente del Consiglio, punta sul populismo ('quelli del Casinò' sono stati dei privilegiati per 30 anni ora 'paghino' e siano dati in pasto alla rabbia della gente). Ma io faccio politica con l'idea che vi sia una maggioranza di cittadini non solo ragionevole ma seria e per bene, e che bisogna allargare questa maggioranza; quindi molti capiranno perché il messaggio dei 200 licenziamenti è gravissimo per tutti noi”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Raimondo Davide Donzel, del Pd, fino a qualche giorno fa assessore alle Attività produttive della Regione Val d'Aosta, in un post che segue l'incontro tra azienda e sindacati di ieri 14 marzo sui 264 licenziamenti. “Se un'Amministrazione pubblica, anziché sperimentare l'impopolarità e la fatica di una trattativa per ridimensionare tutti gli stipendi, in particolare quelli apicali, e ridurre le cariche organizzativi (rivedendo tutta l'organizzazione interna magari con un contratto di solidarietà) prende la scorciatoia del licenziamento, perché l'imprenditore valdostano, l'albergatore, l'artigianato, il commerciante, l'imprenditore agricolo, la cooperativa, la società partecipata devono mantenere l'occupazione in questi tempi difficili? Licenziare è facile! Ma è una follia economica. Se licenzia la Regione, ogni volta che calano gli ordinativi, licenzieranno anche le fabbriche? Il messaggio alla comunità è gravissimo è sbagliato. Non è solo il Casinò in gioco ma la Valle d'Aosta , un'idea di piccola comunità unita e solidale”.

Donzel evidenzia: “Il Casinò ha un ruolo nell'immagine turistica della Regione che non è marginale. Ridimensionare un'azienda non è senza contraccolpi per tutto un territorio. Soldi al Casinò non si possono più dare senza un progetto riorganizzativo; su questo abbiamo convenuto tutti. Dai mesi di 'studio' della seconda commissione consigliare presieduta da Leonardo La Torre non è uscito un topolino di progetto ma un mostro. Ossia l'idea che non ci salveremo tutti insieme; ma per salvare pochi o aiutare qualche categoria in chiave elettorale la giunta Marquis e l'assessore Chatrian tagliano teste qua e là. Noi del Pd non abbiamo nulla a che spartire con chi semina l'odio e lo scontro nella società e contrappone alcune categorie di lavoratori agli altri. Dire basta ai privilegi è una strada difficile che non si improvvisa”.
 

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