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Seconda commissione: 'Le nostre proposte per riorganizzare Casinò'

19 gennaio 2017 - 15:26

La seconda commissione del Consiglio Valle redige un documento con osservazioni e riflessioni sulla riorganizzazione finanziaria e gestionale del Casinò di Saint Vincent.

Scritto da Amr
Seconda commissione: 'Le nostre proposte per riorganizzare Casinò'

La seconda Commissione 'Affari generali', riunita oggi, giovedì 19 gennaio 2017, ha prodotto una relazione conclusiva del percorso di approfondimento sulla situazione di crisi della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Come riferisce il presidente della Commissione, Leonardo La Torre (Uv), "il documento, che è stato inoltrato alla presidenza della Regione e a tutti i consiglieri regionali, contiene una serie di osservazioni e riflessioni in merito al percorso di riorganizzazione operativa e finanziaria del Casinò de la Vallée. Con questo documento il dibattito viene rimesso alla Giunta, al Consiglio regionale e alle forze politiche per le opportune decisioni". 

LA RELAZIONE - Nella relazione, i commissari evidenziano che "la situazione di grave crisi trae origini principalmente da una serie di scelte della Casinò Spa non sufficientemente ponderate e rivelatesi errate che si sono protratte nel tempo insieme a valutazioni approssimative ed ottimistiche che, sommate le une alle altre, hanno prodotto un quadro non veritiero e soprattutto non solido su cui basare i processi di ristrutturazione immobiliare ed organizzativi aziendali sin qui portati avanti".

Si sottolinea inoltre "la necessità di individuare urgentemente ed in maniera separata dalla volontà politica dell'azionista di scegliere per il futuro la gestione pubblica o privata, nuovi manager di alto livello e verificabile spessore, così come una profonda riorganizzazione di tutto il quadro direzionale sia nelle deleghe che nelle operatività con un'attenzione particolare al settore del gioco, del marketing, del personale e della direzione dell'Hotel Billia".
I commissari ritengono inoltre "fondamentale" il "ricostruire un rapporto sinergico con le forze sindacali presenti in azienda che dovranno comprendere come l'esasperata rappresentatività e lo spezzettamento delle aree operative aziendali siano un forte freno per qualunque tipo di piano di rilancio, dando però la sicurezza ai dipendenti che se dovranno essere fatti ulteriori risparmi sui costi del lavoro dovranno essere equamente ripartiti tenendo conto dei sacrifici già fin qui sostenuti dai reparti di produzione gioco. Indispensabile sarà avviare un processo di riqualificazione di tutto il personale al fine di permettere l'ottimizzazione delle risorse umane".
Un approfondimento anche sulla situazione patrimoniale e finanziaria. "Il problema finanziario - si legge nella relazione - resta il nodo più significativo e controverso così come il percorso che dovrà essere seguito per immettere denaro pubblico nella Casinò Spa. Questa tematica può essere affrontata con approcci diversi: il primo che si presenta come la strada maestra è l'applicazione dell'art. 14 della Legge Madia 'Crisi di impresa di società a partecipazione pubblica', il ripianamento delle perdite potrà essere effettuato dalle amministrazioni pubbliche socie anche in concomitanza di un aumento di capitale accompagnando l'intervento con un piano di ristrutturazione aziendale dal quale risulti comprovata la sussistenza di concrete prospettive di recupero dell'equilibrio economico delle attività svolte; il secondo accettare e saldare con una apposita legge regionale, dopo aver accuratamente approfondito le richieste economiche della Casa da gioco, le spese di ristrutturazione sostenute considerate a carico della Regione, ma mai evidenziate nei bilanci della Casa da gioco come un credito certo (...); il terzo verificare con estrema attenzione la coincidenza delle spese sostenute con le spese autorizzate dalla Regione nei piani di sviluppo approvati dal Consiglio regionale saldando solo queste ultime, tenendo conto che, avendo la Regione già coperto le perdite di bilancio pregresse della Casinò Spa ha già in parte ottemperato al rimborso delle spese in oggetto e lasciando libera la Casa da gioco di reperire ulteriori finanziamenti sul mercato bancario privato forte la società di un nuovo piano di ristrutturazione aziendale accompagnato da una rivalutazione patrimoniale adeguata al valore delle nuove strutture immobiliari ed ai valori di avviamento; il quarto l'accesso in via esclusiva della Casa da gioco al mercato del finanziamento privato (con le adeguate garanzie patrimoniali) per garantire una gestione finanziaria temporale utile alla definizione di un percorso procedurale che veicoli verso la privatizzazione della Casa da gioco, affidando ad un Advisor di alto profilo la definizione dei criteri e l'analisi del mercato dei potenziali acquirenti.
In conclusione le forze politiche rappresentate in Consiglio regionale e presenti nella II Commissione "hanno espresso a chiare lettere che qualunque necessaria ed inderogabile decisione dovrà essere presa in tempi brevi e dovrà essere fortemente partecipata e condivisa tenendo conto dei principi sin qui espressi dalla relazione in oggetto e che sia imprescindibile ad un piano industriale che veda un approccio che rinnovi profondamente le modalità con cui finora è stata gestita la società Casinò Spa".

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