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Casinò Venezia, Scano (M5s): 'Rinnovare Cda e sostenere Ganzina'

09 gennaio 2017 - 09:35

Lo chiede il capogruppo M5s al consiglio comunale di Venezia, Davide Scano, dopo un 'sopralluogo' notturno al Casinò durante lo sciopero degli ispettori.

Scritto da Redazione
Casinò Venezia, Scano (M5s): 'Rinnovare Cda e sostenere Ganzina'

 

"Purtroppo, nonostante la grande professionalità dei croupier, non ho potuto fare a meno di notare quanto fossero insufficienti i due dirigenti improvvisatisi ispettori nel sostituire un’attività svolta abitualmente da 4-5 persone, molto più formate di loro.
Ho incontrato anche alcuni dei lavoratori in sciopero, lasciati forzatamente fuori dal casinò così da non poter vedere, con occhio più esperto, ciò che accadeva dentro.
Credo, in ogni caso, che l’amministrazione stia prendendo un bel granchio con quest’azione perché lo stipendio, particolarmente buono, degli ispettori si giustifica appieno con le mansioni svolte e con l’ambiente difficile in cui lavorano. Al casinò, senza tanti giri di parole, girano parecchi soldi ed una persona con lo stipendio molto più basso di quello dei croupier, con cui ha a che fare quotidianamente, può essere più facilmente spinta a chiudere un occhio di fronte, dietro compenso, a trucchi, favori, illeciti di vario tipo.
L’indennità degli ispettori, riconosciuta nel contratto integrativo, ha proprio questa ratio ed è il frutto di una triste serie di episodi criminosi che hanno coinvolto, tra il 1985 ed il 1992, un centinaio circa di persone tra croupier e ispettori. Quindi, il risparmio di 300mila euro l’anno, strombazzato dall’assessore al Bilancio, potrebbe tradursi in futuro in un danno economico ben superiore.
Si inizi piuttosto a rinnovare il Cda del Casinò, finora impegnato solo a organizzare feste, a tagliare i numerosi dirigenti e quadri, sostenendo invece il Direttore generale che è l’unico con esperienza sul campo. Si rivedano i contratti capestro con la Meeting & Dining".


Lo afferma il capogruppo del Movimento cinque stelle del consiglio comunale di Venezia, Davide Scano, dopo una 'visita di controllo' notturna durata più di tre ore al Casinò di Venezia, sede di Ca’ Noghera.

Il sopralluogo, come si legge in una nota del Gruppo consiliare M5S, "ha una sua ragione precisa: la Casa da Gioco è rimasta per 24 ore priva del normale servizio ispettivo, esercitato da poco più di trenta dipendenti comunali, particolarmente formati nel settore e con anni di esperienza alle spalle.
Essi hanno deciso di scioperare a causa della volontà dell’attuale amministrazione di ridurre all’osso il loro stipendio: hanno perso infatti a luglio i buoni pasto (150 euro di valore), l’indennità 'vestiario' è stata dimezzata e ora i 'fucsia' vorrebbero tagliare del 60 percento la loro specifica indennità di funzione, legata alle mansioni di controllo svolte e alle 12 notti mensili.
Un tempo, va ricordato, gli ispettori erano quasi cinquanta ma, purtroppo, man mano che le persone sono andate in pensione non son più state sostituite con, ovvie, ripercussioni sulla qualità e la quantità delle verifiche svolte ai tavoli, alle casse, alla videosorveglianza, ecc".
 
"Tutti sanno che ciò che differenzia, in Italia, una bisca da un casinò è la deroga al codice penale, rilasciata a Venezia ancora con R.D. del 1924, più l’autorizzazione ad hoc del Ministero dell’Interno che subordina tuttavia lo svolgimento del gioco ad un’attenta attività di controllo svolta dallo stesso Comune: ne consegue, in pratica, che senza ispettori comunali il casinò deve chiudere.
O, almeno, avrebbe dovuto farlo.
In realtà, con un gioco di prestigio, si è deciso di delegare tale funzione ispettiva ad un gruppo di cinque dirigenti comunali, il cosiddetto Advisory Board nominato nel 2013 per tutt’altro scopo e cioè la cessione della casa da gioco ai privati, poi fortunatamente sfumata. Insomma, si erano occupati di bilanci e stime patrimoniali ma non certo di giochi d’azzardo (ognuno con le sue regole, i suoi trucchi e le sue vincite).
I due presenti in sala a Ca’ Noghera, il dottor Bortoluzzi e il dottor Cacco, sono rimasti piuttosto sorpresi nel vedere il nostro consigliere gironzolare attorno i tavoli e si sono anche premurati di avvisarlo che, in qualità di amministratore, non poteva giocare. Ovviamente, era lì per altri motivi", conclude la nota.

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