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Riforma Partecipate, M5s: 'Testo Madia non scioglie nodi'

28 luglio 2016 - 07:54

L'ultima versione del testo unico decreto legislativo della riforma Madia sulle partecipate non convince i deputati del Movimento Cinque stelle.

Scritto da Redazione
Riforma Partecipate, M5s: 'Testo Madia non scioglie nodi'



“Quest’ultima versione del testo unico non taglia alla radice la malapianta degli sprechi e delle clientele nella partecipate. Restano molti nodi e dunque non possiamo che dirci contrari”. Lo fanno sapere i deputati M5S della Commissione Bilancio nel giorno del terzo voto sui pareri parlamentari circa il decreto legislativo della riforma Madia.


“Rimane la forte discrezionalità di Palazzo Chigi che con un semplice Dpcm può salvare una qualunque società dalle già blande norme - spiega in particolare il portavoce Giorgio Sorial - Inoltre, in quest’ultima versione si allenta il vincolo di incompatibilità tra dipendenti pubblici e amministratori delle partecipate: adesso è infatti sufficiente non lavorare per l’ente controllante della società in cui si esercita la carica. Una modifica inaccettabile”.


“Nell’articolo 16 si fa confusione tra le definizioni di ‘in house’ e di ‘controllo analogo’. Non vorremmo che ciò servisse ad allargare lo spettro di quelle aziende che possono sfuggire a un controllo puntuale e derogare rispetto ai principi del Codice appalti. Risulta poi non trasparente e foriera di pratiche corruttive l’eccezione espressa al comma 2 dell’articolo 10 che consente l’alienazione della partecipata negoziata direttamente con un singolo acquirente”, insiste Sorial.


“E’ assurdo, inoltre, che non ci sia alcuna previsione di procedure concorsuali da osservare una volta assunta la decisione di acquisto di una quota in una società già esistente. Il Governo ha inserito infine nel decreto un comma che prevede che, se una partecipata fallisce, nei successivi cinque anni la pubblica amministrazione controllante non possa costituirne una nuova né acquisire o mantenere partecipazioni in società che operano nello stesso settore. Ma allora come verrà gestito quel servizio? Si aprono le porte a esternalizzazioni e privatizzazioni generalizzate”, rincarano i deputati M5S.

“E’ l’ennesimo fallimento di Palazzo Chigi che solo a chiacchiere sconfigge il poltronificio delle società controllate e, dall’altra parte, imposta un mero ragionamento di risparmio di spesa, senza curarsi del vero fine che queste società devono perseguire: il benessere dei cittadini”, chiudono i deputati Cinquestelle.

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