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Vincite nei casinò esteri, il CdM verso il via libera al disegno di legge

14 gennaio 2016 - 17:37

Approda in Consiglio dei Ministri, per l'approvazione finale, il disegno di legge sulle vincite nei casinò esteri.

Scritto da Anna Maria Rengo

“Le vincite corrisposte da case da gioco autorizzate negli altri Stati membri dell’Unione europea o nello Spazio economico europeo non concorrono a formare il reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta”. È quanto si legge nell’articolo recante ‘Disposizioni in materia di tassazione delle vincite da gioco. Esecuzione sentenza Corte di Giustizia dell’Unione europea 22 ottobre 2014 in cause riunite C-344/13 e C-367/1. Caso EU pilot 5571/13/TAXU’ contenuto nello schema di disegno di legge recante disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea – Legge Europea 2015 – approvato in via preliminare dal consiglio dei ministri il 4 dicembre, domani 15 gennaio dovrebbe tornare a Palazzo Chigi per il via libera.
L’articolo prevede anche che “nel decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, all’articolo 69, il comma 1 è sostituito dai seguenti: ‘1. Fatte salve le disposizioni di cui al comma 1-bis, i premi e le vincite di cui alla lettera d) del comma 1 dell’articolo 67 costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta, senza alcuna deduzione’”. Inoltre, “nel decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, all’articolo 30: a) il quarto comma è sostituito dal seguente: ‘La ritenuta sulle vincite e sui premi dei giochi esercitati dallo Stato è compresa nel prelievo operato dallo Stato previsto in applicazione delle regole stabilite dalla legge per ognuna di tali attività di gioco’, b) il comma 7 è soppresso’.Dall’applicazione della norma (che in pratica elimina la tassazione delle vincite ottenute nei casino degli stati Ue o Sec) il Governo stima minori entrate per 3,96 milioni nel 2017 e per 2,32 milioni a partire dal 2018, somme che verrebbero poi compensate dall’applicazione di altre disposizioni contenute nel disegno di legge.

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