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Baretta: ‘Per Campione d’Italia serve una soluzione strutturale’

23 dicembre 2015 - 09:53

Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta spiega la ratio dell’intervento a favore del Comune di Campione.

Scritto da Anna Maria Rengo

“Nel commentare la disposizione sui 9 milioni di euro, bisogna chiarire un aspetto che mi sembra alquanto confuso: non siamo intervenuti perché c’è il Casinò, ma perché il Comune di Campione d’Italia è un’enclave totalmente in territorio svizzero”. Il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, commenta così l’approvazione finale da parte del Senato, ieri 22 dicembre, della legge di Stabilità 2016, che oltre a numerose disposizioni in materia di gioco, prevede anche uno stanziamento, per il prossimo anno, a favore del Comune comasco. Un sì che è stato preceduto da qualche polemica, sia mediatica che in Aula, a Palazzo Madama. “Il Comune di Campione ha una situazione particolare. Ha dei costi maggiori rispetto agli altri comuni italiani in quanto dipende dalla Svizzera per numerosi servizi. È un piccolo comune: le sue entrate sono euro ma i suoi pagamenti sono in franchi svizzeri. Inoltre, essendo un’enclave, ha dei costi particolari collegati alle spese del personale. Per questo motivo il governo ha deciso di intervenire su questa situazione”. In più, “questa estate c’à stata la rivalutazione del franco sull’euro e questo ha comportato ulteriori problemi per il Comune. Infine, proprio in quanto enclave, Campione fa parte del negoziato Italia-Svizzera sia per quanto riguarda i frontalieri che la voluntary disclosure”.

Baretta spiega inoltre: “Per ragioni di equilibrio di bilancio, visto che non avevamo la disponibilità complessiva, abbiamo dovuto ridurre il contributo dai previsti 12 ai 9 milioni di euro poi approvati. Ma ritengo che occorrerà trovare una soluzione definitiva e strutturale alla questione. Alcune ipotesi sono già state fatte e la principale è di costruire una banda di oscillazione sulla fluttuazione del franco per cui se esso sale oltre una certa scala si interviene a sostenere il Comune, se invece scende è il Comune a dover restituire i soldi. Si tratta di una misura che il governo si era impegnato ad affrontare con l’approvazione di un ordine del giorno, in Senato, al decreto enti locali”.
Il sottosegretario evidenzia infine: “Con il Comune è in atto un confronto continuo sulla spending review, l’ente è molto attento al controllo delle spese ma occorre appunto una soluzione strutturale”.

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