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Baretta: ‘Casinò tornino in mano allo Stato’

28 marzo 2015 - 09:19

Poche ma importanti affermazioni, che peraltro danno seguito a quanto dichiarato a Gioconews.it nelle scorse settimane. Anche  il sottosegretario all’Economia con delega ai giochi Pier Paolo Baretta ha preso parte al’incontro promosso dall’associazione no profit Investclub Venezia e durante la quale, in vista delle prossime elezioni amministrative, si è parlato delle società comunali.

Scritto da Anna Maria Rengo

 

“Venezia ha bisogno di discontinuità, deve innovarsi. Ora serve un progetto di rientro. Il Casinò? Torni allo Stato, come tutti gli altri. Vanno risanati, poi si può pensare di aprire filiali anche in altre regioni”. Il modello proposto da Baretta richiama quanto già avviene in altre realtà estere, dove non esiste il concetto di casinò municipale ma ci sono grandi società, alcune anche a totale o parziale partecipazione statale, che ne detengono il monopolio o ne gestiscono diversi, generando ovviamente interessanti economie di scala e mettendo in campo strategie industriali e di marketing comuni. Esempi in tal senso sono rappresentati dall’Austria, o anche dall’Olanda o dalla Slovenia. Certamente il percorso prospettato da Baretta è di difficile e lunga attuazione, ma è sintomatico dell’attenzione che anche il governo centrale riserva al tema, al punto di volersene occupare direttamente. Senza dimenticare lo spiraglio aperto a nuovi casinò, un tema tornato proprio ieri al centro dell’attenzione con la presentazione di un nuovo disegno di legge in Senato. In questo caso, la ‘tipologia’ è quella tradizionale, dunque consentire ai Comuni (Taormina e San Pellegrino Terme) di averne uno, mentre la visione di Baretta è più ampia. E sicuramente aprirà interessanti spunti di dibattito.

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