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Bernasconi: “No a battaglia mediatica su Casinò Campione”

24 febbraio 2015 - 10:08

“Corrisponde al vero la cifra di cui il Comune è creditore verso la Casa da gioco al 31 dicembre 2014 di chf 93 milioni per mancati versamenti della quota proventi (dato che avevo già peraltro comunicato all’Auditorium nella riunione pubblica dell’8 febbraio scorso)”.

Scritto da Anna Maria Rengo

Florio Bernasconi, vice sindaco del Comune di Campione d’Italia, commenta così le dichiarazioni a Gioconews.it del capogruppo della minoranza Roberto Salmoiraghi, seguite all’incontro di domenica all’auditorium e al quale lo stesso Bernasconi non era presente.

 

 

IL FONDO SVALUTAZIONE CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’ - “Il dottor Salmoiraghi dimentica però di dire che nel bilancio del Comune esiste un ‘Fondo svalutazione crediti di dubbia esigibilità’ pari a chf 47 milioni circa, a compensazione parziale del credito vantato. E nonostante al Comune mancassero questi soldi, a prezzo di tagli di spese correnti e anche di sacrifici imposti ai cittadini, l’Ente è riuscito a rispettare il Piano di riequilibrio approvato dalla Corte dei Conti e dal Ministero dell’Interno. Tralascia in ogni caso di indicare (e questo non è mai stato fatto nemmeno in Consiglio Comunale) cosa avrebbe fatto il gruppo di minoranza quando nel 2011 la Casa da gioco ha cominciato a non essere più in grado di versare al Comune la quota prevista nel bilancio dell’Ente e quali decisioni avrebbero assunto senza intaccare la continuità aziendale del Casinò. Avreste preferito far fallire la società? O avreste proceduto a licenziamenti di personale per ridurne il costo, salito da euro 44 milioni del 2002 (cambio 1,46), a euro 53 milioni nel 2007 nonostante l’indebolimento del franco svizzero (cambio 1,64), e ad euro 65 milioni nel 2011 questa volta però a causa del forte rafforzamento del franco svizzero (cambio 1,23)? O avreste avviato subito la privatizzazione della Casa da gioco che ora viene ingannevolmente sbandierata alle gente quale toccasana per tutto, nonostante una norma di legge approvata dal Parlamento stabilisca che azionista unico della società di gestione deve essere il solo Comune di Campione? Ci provò anche il dottor Salmoiraghi nel 1998 a raggiungere tale risultato politico-amministrativo, ma non riuscì ad ottenere nemmeno il 51% del capitale azionario della futura nuova società prevista dalla legge finanziaria del 1999. Ma non si è mai chiesto il perché?”.

 

L’IPOTESI DI SOCIETA’ CAMPIONE-MILANO – “Rammento inoltre al dottor Salmoiraghi, che è corto di memoria, che da Sindaco precedentemente, nel novembre 1997, deliberò in Consiglio Comunale di costituire una società per gestire la Casa da gioco composta al 90% dal Comune di Campione e dal 10% dalla Provincia di Milano (allora presieduta da Ombretta Colli). Iniziativa poi abortita quasi subito. Come mai si è cambiata idea? E poi siete sicuri che questo Casinò, appesantito dai tanti costi gestionali, potrebbe suscitare un serio interesse sul mercato? Le vicende legate alla recente tentata e sfumata privatizzazione del Casinò di Venezia non vi stimola un’ulteriore riflessione?”.

 

IL CANONE DI AFFITTO – “Con riferimento al canone di affitto dell’edificio e delle attrezzature e dei beni mobili di proprietà del Comune, probabilmente il dottor Salmoiraghi non si è premurato di fare una attenta lettura degli atti e gli è sfuggito, ancora una volta, che con delibera di C.C. n. 29/2011, a cui pure aveva partecipato, è stato ridotto a chf 200.000 annuali”.

 

I PRECEDENTI GIUDIZIARI – “Premesso che pur con una condanna passata in giudicato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) per truffa ai danni dell’Amministrazione comunale di cui era Sindaco, il dottor Salmoiraghi ha comunque ritenuto di ricandidarsi alle elezioni amministrative, la richiesta di fare un passo indietro rivolta all’Ad dott. Carlo Pagan ed al Direttore giochi ingegner Sergio Frigerio, raggiunti da una informativa di garanzia insieme a due altri dipendenti trascurati (?) però nella citazione, mi costringe a rammentargli il comportamento da lui tenuto nel giugno 2006 in una circostanza certamente amara e dolorosa della sua vita, che, sia ben chiaro, non auguro a nessuno. Ha continuato a fare il Sindaco come se nulla fosse successo fino alla sua sospensione da parte del Prefetto nel novembre successivo e solo allora ha scelto di dimettersi ‘perché la politica così intesa non mi attrae più, tanto da preferirle una tazzina di caffè’. Il problema di immagine e di codice comportamentale allora non valeva o era diverso? Dottor Salmoiraghi, per favore, lasciamo che anche per gli altri la magistratura faccia il suo corso”.

 

I DISAVANZI DI GESTIONE – “Un'ultima annotazione in merito ai disavanzi di gestione del Casinò, ripianati dal solo socio Comune di Campione d’Italia. Premesso che la società era una S.p.A. ‘anomala’ con azionisti diversi dai beneficiari dei proventi, ancora una volta non rammenta che nel 2005 l'Amministrazione comunale che guidava ripianò il disavanzo di gestione della Casa da gioco di euro 7.297.541 (pari a chf 11.300.000 di allora) senza chiedere agli altri soci alcuna compartecipazione, ed il successivo disavanzo creatosi nell’anno 2006 di euro 6.537.499 (pari a chf 10.300.000 di allora), fu ripianato dal Commissario Straordinario del Comune dottor Calandrella. Perché allora non vennero messi in mora gli altri soci, come la minoranza vorrebbe che avesse fatto l’attuale Amministrazione comunale ? Rammento che, a differenza degli anni 2012, 2013 e 2014 in cui gli incassi del Casinò sono stati solo di chf 110 milioni anche per effetto del mutato rapporto di cambio eur/chf, i proventi di gioco negli anni 2005 e 2006 furono pari a chf 167 milioni. Posso fare anch’io la stessa domanda: dove erano finiti i soldi di allora?”.

 

L’APPELLO – Bernasconi conclude la sua replica “invitando la minoranza ad abbassare i toni ed a non alimentare ulteriori tensioni in questo momento in cui l'intera exclave è purtroppo sottoposta ad attacchi mediatici esterni che rischiano di comprometterne il suo status e le relazioni istituzionali che sono state faticosamente ricostruite in questi ultimi anni con Roma, Milano, Bellinzona e Berna. Non giova a nessuno, soprattutto a Campione d’Italia ed ai suoi abitanti, questa nuova battaglia a colpi di articoli sui giornali! Ripeto quanto affermato più volte: la mia porta è sempre aperta per qualsiasi scambio di idee e proposte politico-amministrative. Ed infine, nell’interesse di questo paese, dal quale il dottor Salmoiraghi ha avuto tantissimo ed a cui sostiene di essere ancora legato pur abitando a Legnano e lavorando a Lugano dove ci è andato per sua libera scelta abbandonando la posizione di medico di base che aveva fin dagli anni ‘80, i confronti facciamoli, ma nelle sedi istituzionali previste per questi dibattiti. Confido che dopo questo scritto ci si possa considerare in pareggio e non si avverta la necessità di una controreplica. Se ciò non fosse, ne sarei dispiaciuto; si sappia che comunque la mia risposta arriverebbe solo in Consiglio Comunale”.

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