skin

San Pellegrino, il sindaco a Delrio: “Riapertura casinò sia inserita nella legge di Stabilità”

17 novembre 2014 - 09:23

Il tema è tornato di grande attualità sia alla Camera che al Senato. E da parte sua, anche il sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi, torna a muoversi autonomamente per sollecitare le istituzioni a prendere in considerazione l’idea di riaprire il casinò nella cittadina del bergamasco. Il primo cittadino ha infatti scritto una nuova lettera, indirizzata stavolta, tra gli altri, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio, nella quale chiede “che nella legge di stabilità in fase di definizione, venga inserita l’autorizzazione alla riapertura del Casinò di San Pellegrino Terme come elemento fondamentale per favorire lo sviluppo economico dell’intero territorio della Valle Brembana che vive da tempo una condizione di vera e propria emarginazione ed emergenza occupazionale e sociale.

Scritto da Gt

 

"In questa direzione, si ritiene di dover sottolineare che il Comune di San Pellegrino Terme, amministrato da sempre con grande oculatezza e rigore, non chiede il ripianamento di deficit di bilancio, ma l’adozione di un provvedimento che così come in passato avvenuto per le realtà di Sanremo, Venezia, Campione d’Italia e Saint Vincent, consenta, senza alcun onere per lo Stato, di dare un forte e decisivo impulso allo sviluppo turistico-termale di tutta la Valle Brembana e insieme di salvaguardare e recuperare i due complessi monumentali liberty del Casinò e del Grand Hotel, oggetto di distinti e specifici vincoli da parte del Ministero dei Beni Culturali”.

Milesi ricorda che “la Camera dei Deputati con un pronunciamento del 13 novembre 2008 sulla base del riconoscimento della situazione e delle condizioni illustrate, ha “impegnato il Governo a valutare l’opportunità di prevedere un provvedimento legislativo atto ad autorizzare la riapertura della Casa da Gioco a San Pellegrino Terme in quanto, tra l’altro, Comune situato in una zona già dichiarata dall’Unione Europea “area svantaggiata” Obiettivo 2, situato in una Valle caratterizzata da una situazione di grave crisi occupazionale causata anche dalla continua chiusura di Aziende produttive e per questo interessata da un Accordo di Programma con il quale la Regione Lombardia intende rilanciare il settore termale e turistico della zona”.

 

LE INTENZIONI DEL GOVERNO – Al momento, la richiesta del sindaco Milesi non ha avuto seguito. Nella prima versione della legge di Stabilità non c’è traccia di una possibile apertura in proposito ed è anzi stato ritenuto inammissibile per estraneità alla materia l’emendamento in proposito presentato alla commissione Bilancio della Camera. Resta da vedere se, anche in base al pronunciamento del 2008, il governo potrà darvi corso, nella legge di stabilità o con altro provvedimento.

Articoli correlati