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Sì del Consiglio Valle a ricapitalizzazione Casino de la Vallée Spa

24 ottobre 2014 - 07:37

Il Consiglio regionale valdostano ha approvato per appello nominale, con 18 voti a favore (UV e SA), 2 contro (M5S) e 15 astensioni (UVP, Alpe, PD-SVdA), il rafforzamento finanziario del Resort & Casinò di Saint-Vincent, incaricando la Finaosta spa di sottoscrivere, in nome e per conto della Regione, l'aumento di capitale della Casinò de la Vallée Spa per un importo massimo di 60 milioni di euro.

Scritto da Anna Maria Rengo

 

 

LA TASK FORCE POLITICA - Contestualmente è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, nato da un documento iscritto in Aula da UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S e successivamente emendato, che impegna la Giunta regionale a costituire una task force politica che, in via straordinaria, affianchi e monitori l'azione di rilancio della Casa da gioco attraverso l'adozione di misure che valorizzino gli investimenti fatti e ne migliorino la gestione, avendo, tra gli altri, come primi indirizzi non esaustivi né limitativi del ruolo della task force stessa: conferma della revoca del premio per l'Amministratore unico anche per il 2014 e 2015 e riduzione significativa del suo compenso e di quello di tutti i dirigenti; predisposizione di un piano di crescita degli introiti dettagliato e supportato da valutazioni credibili e sostenibili a livello finanziario che possano produrre un vero ed effettivo rilancio dell'azienda e del territorio circostante; prevedere accordi di prospettiva, fermo restando il rispetto degli accordi in essere, finalizzati ad un recupero di produttività e ad una riduzione dei costi del personale che abbia effetti strutturali e che riequilibri il rapporto tra reparti produttivi e personale amministrativo, considerato che i reparti storici stanno piano piano andando ad esaurimento; definizione di azioni concrete da porre in atto immediatamente per garantire un raccordo costante con il territorio circostante (amministrazioni comunali, associazioni di operatori) al fine di favorire l'interazione e le necessarie sinergie con la Casa da gioco, oltre che le strategie di rilancio dell'intero comprensorio, evitando la concorrenza sleale nei confronti delle aziende private locali.

Sull'ordine del giorno, oltre all'Assessore alle finanze, sono intervenuti i Consiglieri di Alpe Albert Chatrian, del PD-SinistraVdA Raimondo Donzel, dell'UVP Luigi Bertschy e Laurent Viérin, per esprimere soddisfazione per la condivisione del nuovo testo dell'ordine del giorno, evidenziando come si sia svolto un lavoro comune, volto ad invertire la marcia della Casa da gioco e al raccordo col territorio. Il messaggio che l'Aula lancia oggi, hanno detto, rappresenta un'assunzione di responsabilità da parte della politica, che trova una sintesi in favore della comunità valdostana.

 

IL DIBATTITO SULLA GESTIONE - La relazione annuale sull'andamento della gestione della Casinò de la Vallée e l'atto di rafforzamento finanziario del Resort & Casinò hanno dato luogo ad un lungo e approfondito dibattito nel corso della seduta consiliare del 23 ottobre 2014.

Il Capogruppo della Stella Alpina, Stefano Borrello, nell'annunciare il sostegno alla ricapitalizzazione, ha osservato che «le perturbazioni esterne sono state incisive, in primis la crisi economica che ha provocato la diminuzione delle possibilità di spesa dei cittadini, le opportunità di investimento e la bontà del sistema economico valdostano. Oggi dobbiamo fare una valutazione politica sul futuro del Casinò: la scelta della maggioranza è quella di dare ancora una chance al futuro di questa struttura perché non possiamo permetterci di far decadere quella che è stata per anni un'eccellenza della Valle d'Aosta. È quindi importante sostenere la ricapitalizzazione per dare un segnale ai dipendenti e alle aziende che ruotano intorno alla Casa da gioco. Sottolineiamo anche che c'è bisogno di rinnovare il rapporto tra il Resort e il territorio attraverso un dialogo più continuo con gli operatori economici del comprensorio di Saint-Vincent.»

Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin ha espresso «amarezza e rabbia, perché la relazione dell'Assessore Perron è una difesa d'ufficio dell'Amministratore della Casa da gioco: di fronte ad un disastro palese, l'atteggiamento è quello di continuare ad arrampicarsi sui vetri senza un minimo di umiltà, dando sempre la colpa ad agenti esterni e senza mai mettere in dubbio la gestione amministrativa del Casinò. Noi, invece, pensiamo che oggi la politica debba prendere atto del fallimento di questa dirigenza: finché la maggioranza non lo farà, non ci potrà essere nessuna unità di intenti per il futuro della Casa da gioco. Noi crediamo che la politica debba, invece, intervenire e lavorare insieme alle strategie per il suo rilancio proprio perché la Regione ha fatto uno sforzo enorme nel credere in questa struttura, prima con un'iniezione di 90 milioni di euro, oggi con altri 60 milioni. Ed è per questo che in questo Consiglio chiederemo, attraverso la presentazione di un documento, una serie di azioni immediate: innanzitutto la presa d'atto dell'incapacità della dirigenza a gestire una crisi così impattante e dell'assenza di strategie forti per superare le difficoltà, oltre che la creazione di una task force – già proposta tempo fa sotto la veste di Commissione speciale – che supporti politicamente l'Assessore e monitori quello che succede a Saint-Vincent. Se da parte di una maggioranza che non ha più i numeri per governare ci sarà la volontà di cambiare, anche noi potremo essere utili alla Valle d'Aosta: abbiamo a cuore la Casa da gioco perché crediamo sia una risorsa per tutti i valdostani.» Sulla ricapitalizzazione, il Consigliere ha aggiunto: «Le motivazioni di questo atto sono deboli e non contengono le necessarie strategie future: noi non chiederemo voti segreti perché ognuno di noi in quest'Aula dovrà assumersi la responsabilità politica di quello che ha votato. Una responsabilità che potrà anche avere risvolti contabili.»  

Per il Consigliere Albert Chatrian (Alpe) «è necessario che i valdostani siano portati a conoscenza della drammatica situazione della Casa da gioco, si tratta di una questione capitale per la nostra regione. La politica deve disporre di tutte le carte per poter formulare degli impegni; tuttavia la relazione dell'Amministratore unico sul primo semestre 2014 presenta evidenti contraddizioni rispetto al piano aziendale di proiezione 2014-2018, un vero libro dei sogni. Una dirigenza fallimentare, che ha nascosto le proprie incapacità gestionali e operative, è in grado di cambiare la rotta? Come possiamo fidarci di queste persone? Siamo il fanalino di coda delle Case da gioco, abbiamo perso percentuali impattanti agli ingressi, i locali appena ristrutturati presentano già problematiche. Non c'è nessuna volontà di riconoscere il disastro provocato dalla gestione Frigerio, tant'è che le proposte dell'Amministratore unico sono mere illusioni, basti pensare che sostiene che in 4 anni l'aumento dei proventi di gioco sarà del 29%. Il gruppo Alpe porterà certamente il proprio contributo.» Il Consigliere Chatrian ha quindi annunciato la presentazione di un ordine del giorno dell'opposizione volto a subordinare la ricapitalizzazione alla definizione di impegni precisi.

Il Capogruppo del PD-Sinistra VdA Raimondo Donzel ha sostenuto che «la partita per il salvataggio della Casa da gioco è ancora aperta, ma dobbiamo cambiare modus operandi, non possiamo affermare che i problemi siano legati unicamente ai lavoratori: non si risolleva il Casinò solo riducendo i costi del personale, le perdite hanno anche un carattere strutturale. I dipendenti rappresentano una risorsa, occorre addivenire ad una riorganizzazione, soprattutto per quanto riguarda la sproporzione del personale amministrativo rispetto a quello di sala, piuttosto che puntare solo a diminuire gli stipendi. Si è creato un clima aziendale negativo, la squadra non crede più nell'allenatore e ha smesso di svolgere al meglio il proprio lavoro. Il Casinò è stato ridotto a vittima della crisi economica quando dovrebbe essere uno strumento per superare la crisi economica. E' prioritario intervenire subito, ad esempio con una 'équipe de contrôle' che agisca subito. Non è sufficiente una ricapitalizzazione affidata a chi ha fallito e con scelte soltanto evocative del rilancio. E' come mettere benzina in una macchina ferma ai box, perché il motore non gira. Inoltre non è questione di salvare il Casinò, ma di salvare l'intero territorio di Saint-Vincent e Châtillon, messo in ginocchio dal fallimento della Casa da gioco.»

Il Capogruppo del M5S Stefano Ferrero ha ribadito: «La Casa da gioco non può più proseguire guidata da certi personaggi, che si sono preoccupati unicamente di spendere soldi. Sinora la politica per la Valle d'Aosta non ha creato sviluppo. Se approverete la ricapitalizzazione, di cui esigiamo una puntuale rendicontazione, ognuno di voi si assumerà una grande responsabilità personale. E' il momento di fare chiarezza: i 60 milioni, così come presentati, non possono essere assolutamente concessi, bisogna riconsiderare la questione. Questi soldi potrebbero dare davvero fiato all'economia valdostana, utilizzandoli ad esempio per la ferrovia, e non buttati su un tavolo da gioco privo di garanzie. Non avrete mai il nostro appoggio per quest'operazione.»

Il Capogruppo dell'UV, Joël Farcoz, ha sostenuto che «la delibera di rafforzamento finanziario dettaglia un piano: dei 60 milioni di euro, 30 milioni servono per restituire il mutuo CVA, mentre gli altri 30 milioni vanno in buona parte per onorare altri debiti con gli istituti di credito bancari e di conseguenza togliere gli interessi. Delle soluzioni vanno sicuramente trovate: dovremo lavorare ad un tavolo di confronto con la cittadinanza e gli operatori turistici di Saint-Vincent, il cui comprensorio dovrà essere inserito in un piano di rilancio di marketing, così come si dovrà operare una riorganizzazione del personale. Un'occasione che dovremo sfruttare sarà quella dell'Expo. Oggi, non possiamo sottrarci a questa necessità di liquidità del Casinò: lo dobbiamo anche ai lavoratori e alle loro famiglie che vivono grazie a questa struttura.»

Nella discussione generale, hanno anche preso la parola i Consiglieri dell'UVP Elso Gerandin – che ha  rimarcato che «sono stati presentati palliativi anziché soluzioni per dare prospettive alla Società: per le imposte anticipate, sono stati impropriamente iscritti a bilancio oltre 6 milioni di euro senza titolo, soltanto per mascherare una perdita ben maggiore. Una società pubblica, dove la Regione fa da padrone, dovrebbe avere un bilancio trasparente, senza sotterfugi. La Valle d'Aosta non può buttare 60 milioni per una ricapitalizzazione senza un piano aziendale credibile e di prospettiva», Andrea Rosset – per il quale si assiste «all'inutile difesa del Governo ad un disastro annunciato, questa ricapitalizzazione è un pannicello caldo rispetto al fallimento. Il cambiamento va fatto per evitare che il rilancio tanto promesso sia gestito da chi ha portato la Casa da gioco e le annesse strutture in fondo ad un pozzo senza luce. Lo dobbiamo all'intera comunità valdostana» –,  Nello Fabbri – secondo il quale «oggi prendiamo atto della grave situazione finanziaria del Casinò: stento a credere che alcuni obiettivi saranno realizzati in così breve tempo come annunciato, per questo chiediamo di sospendere la ricapitalizzazione per riflettere ulteriormente», – Alessandro Nogara – per il quale «il Casinò ha bisogno di manager veri, non di uscieri che facciano entrare e uscire i giocatori: il suo salvataggio necessita di strategie vere e condivise. Dobbiamo avere il buon gusto di fermarci e ragionare a bocce ferme: se la maggioranza decide questa ricapitalizzazione, senza un vero programma di rilancio, noi sicuramente il Casinò non saremo lì ad aiutarlo» –, Vincenzo Grosjean – «In un momento di crisi come questo perché bisogna stanziare soldi per saldare i debiti – peraltro tenuti nascosti – solo del Casinò, e non anche per quelli degli agricoltori?».

Sono poi intervenuti, per il gruppo Alpe la Consigliera Chantal Certan (Alpe) – «Più che di rafforzamento finanziario si tratta del vero e proprio salvataggio di una persona che ha dimostrato di non essere in grado di gestire la Casa da gioco. Quando però la scuola, la sanità e i giovani disoccupati necessitano di investimenti, di certo non si trovano 60 milioni di euro» –, per il PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz –  «l'Amministratore Frigerio era stato dipinto come il super manager che avrebbe dovuto portare fuori dalle secche un'azienda precotta: dopo cinque anni, i risultati non soltanto non si vedono, ma sono devastanti per le casse del Casinò. Ancora una volta, la maggioranza non fa un minimo di autocritica: recepisce solo quello che viene propinato da una dirigenza che, secondo noi, ha ormai fatto il proprio tempo. Con questi 60 milioni di euro terremo botta, ma fino a quando?» –, per il M5S il Consigliere del M5S Roberto Cognetta – per il quale «anche il personale della Casa da gioco è in dubbio su questa ricapitalizzazione: lavoratori che hanno a cuore l'azienda e che sono profondamente amareggiati per come viene gestita. Un atto che è contrario alla logica, all'economia: oggi, noi chiediamo, visti i discorsi di dialogo e apertura, di fare un ragionamento condiviso tra le forze politiche presenti in quest'Aula per valutare tutti gli aspetti legati ad un vero rilancio del Casinò.»

 

L’ORDINE DEL GIORNO UVP - Nel corso del dibattito è stato depositato un ordine del giorno da parte dei gruppi UVP, Alpe, M5S e PD-SVdA, sul quale è intervenuto il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy: «60 milioni di euro non cambieranno la situazione della Casa da gioco se non verranno adottate vere e concrete azioni di rilancio. Un grosso limite è costituito anche dalla mancanza del fare sistema col territorio. Se le forze di opposizione fossero già state coinvolte lo scorso anno, forse avremmo creato le condizioni politiche per costruire un lavoro che avrebbe determinato una presa di coscienza maggiore da parte di chi deve amministrare questo grande patrimonio. Con l'ordine del giorno vogliamo far capire che per ridare entusiasmo e idee nuove dobbiamo cambiare marcia. Rinnoviamo la nostra disponibilità ad aprire una nuova porta al futuro, prendendo però le distanze da quanto sinora successo.»

Dopo una sospensione dei lavori, è stato presentato un ulteriore ordine del giorno sottoscritto da tutte le forze politiche presenti in Consiglio.

 

LA REPLICA DELLA GIUNTA - Sono quindi intervenuti per la replica, l'Assessore Perron – che ha evidenziato che «il nostro approccio non era quello di negare le difficoltà, riconoscendo il momento di difficoltà, ma è anche vero che cerchiamo di avere un atteggiamento che guarda al bicchiere mezzo pieno e non a quello mezzo vuoto. Come proprietà abbiamo sempre operato cercando di dare degli input alla Casa da gioco affinché la gestione fosse efficace ed efficiente. La ricapitalizzazione è un rafforzamento finanziario e un atto di forte attenzione nei confronti di uno dei gioielli della nostra regione. Lo portiamo con senso di responsabilità e con un rinnovato impegno, tenendo conto che tutti gli investimenti sono stati fatti dall'azienda Casinò. Prendo atto di un clima positivo e di dialogo bipartisan tra i gruppi consiliari e sono sicuro che la costituzione di una task force potrà sicuramente supportarne il rilancio»– e il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, che ha ricordato che «questi soldi sono per una ricapitalizzazione che va a coprire gli investimenti che fanno parte del piano strategico approvato da quest'Aula per la riqualificazione globale del complesso alberghiero del Billia. Riguardo al discorso della gestione, siamo favorevoli a individuare insieme degli spunti e degli indirizzi per migliorare la redditività di una realtà economica che dà lavoro a tante famiglie.

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