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Polonia, la Cjeu: 'Disposizioni di legge su casinò non sono regole tecniche'

14 ottobre 2016 - 08:05

Una sentenza della Corte di giustizia europea mette ordine sulla definizione, a livello comunitario, delle disposizioni polacche sui casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Polonia, la Cjeu: 'Disposizioni di legge su casinò non sono regole tecniche'

“Una disposizione, come l’articolo 6, paragrafo 1, della legge (polacca Ndr) sui giochi d’azzardo, non costituisce una 'regola tecnica', ai sensi della direttiva 98/34”. Lo afferma la Corte di giustizia europea, nella sentenza con cui dichiara che “l’articolo 1 della direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 1998, che prevede una procedura d’informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell’informazione, come modificata dalla direttiva 98/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 luglio 1998, deve essere interpretato nel senso che una disposizione nazionale, come quella oggetto del procedimento principale, non rientra nella nozione di 'regola tecnica', ai sensi di tale direttiva, soggetta all’obbligo di notifica ai sensi dell’articolo 8, paragrafo 1, di detta direttiva, il cui inadempimento è sanzionato con l’inapplicabilità di una regola siffatta”.

Il pronunciamento avviene nell'ambito del caso che vede l’Ufficio delle dogane I di Łódz della Polonia impugnare una sentenza del giudice polacco che chiede se l’obbligo di autorizzazione ai giochi costituisce una 'regola tecnica' ai sensi della direttiva 98/34.

LA LEGGE POLACCA - L’articolo 6, paragrafo 1, dell’Ustawa o grach hazardowych, (legge sui giochi d’azzardo), del 19 novembre 2009 (Dz. U. del 2009, n. 201, posizione 1540), nella versione applicabile al procedimento principale prevede che “L’attività nel settore dei giochi di roulette, dei giochi di carte, dei giochi di dadi nonché dei giochi con apparecchi automatici può essere condotta sulla base di licenze concesse per la gestione di casinò”, mentre l’articolo 14, paragrafo 1, di detta legge dispone che “l’organizzazione di giochi di roulette, giochi di carte, giochi di dadi nonché giochi con apparecchi automatici è consentita esclusivamente nelle sale dei casinò”.
LE CONCLUSIONI DELL'AVVOCATO BOBEK - Nella sue conclusioni, a luglio, l'avvocato generale della Corte, Michal Bobek aveva proposto alla Corte di rispondere alla questione del Sąd Okręgowy w Łodzi (Tribunale regionale di Łódź) dichiarando che “una norma nazionale, come l’obbligo di autorizzazione previsto dall’articolo 6, paragrafo 1, della legge sui giochi d’azzardo, non costituisce una 'regola tecnica' ai sensi della direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 1998, che prevede una procedura d’informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell’informazione (GU 1998, L 204, pag. 37)”.
LA SENTENZA DELLA CORTE – Nella sentenza, i giudici osservano che “secondo costante giurisprudenza, le disposizioni nazionali che si limitano a fissare le condizioni per lo stabilimento delle imprese o la prestazione di servizi da parte di queste ultime, come le disposizioni che assoggettino l’esercizio di un’attività professionale ad un previo atto autorizzativo, non costituiscono regole tecniche ai sensi dell’articolo 1, punto 11, della direttiva 98/34 (v., in tal senso, sentenza del 4 febbraio 2016, Ince, C‑336/14, EU:C:2016:72, punto 76 e giurisprudenza ivi citata)”.

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