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Trump Taj Mahal, la proprietà al sindacato: 'Chiudiamo per colpa vostra'

26 agosto 2016 - 08:25

Accuse al vetriolo, quelle che la proprietà del casinò Trump Taj Mahal di Atlantic City rivolge al sindacato.

Scritto da Amr
Trump Taj Mahal, la proprietà al sindacato: 'Chiudiamo per colpa vostra'

La leadership del Trump Taj Mahal Casino Resort di Atlantic City ha accusato il presidente di Unite Here Local 54, Bob McDevitt, oltre che i componenti del comitato negoziale del sindacato, di aver impedito agli iscritti di votare un accordo che avrebbe consentito alla struttura di restare aperta. Ovviamente, di fronte a un'accusa di questo genere, il sindacato non poteva restare zitto. “E' scandaloso che stiano cercando di dare la colpa a Bob”, dichiara Diana Hussein, portavoce del sindacato. “Guardassero, piuttosto, quanti casinò hanno chiuso da quando è proprietario Carl Icahn”.
Hussein ha spiegato che i componenti del comitato di negoziazione sono scelti dagli iscritti dal sindacato. E se il comitato approva una proposta contrattuale, poi la manda in assemblea (come avviene in Italia) per il voto finale.

Ovviamente, la posizione di Tony Rodio, presidente e Ceo di Tropicana Entertainment, è agli antipodi: “Il Taj è una iconica proprietà di Atlantic City con migliaia di leali, laboriosi e di lunga data lavoratori. È davvero una vergogna che Bob McDevitt e il comitato di negoziazione di Local 54 siano nella posizione di decidere il destino di così tanti impiegati, senza lasciare loro la possibilità di votare”.

Qualche settimana fa, ai 2.848 impiegati del Taj Mahal è stato notificato che saranno licenziati a far data dal prossimo 10 ottobre.  Il management del casinò ha anche accusato i lavoratori aderenti a Local 54 di aver fatto sì che “ non si avviasse un percorso verso la redditività”.

“In realtà, abbiamo constatato che questi fondi in eccesso hanno consentito al fondo di assistenza sanitaria di Unite Here di generare oltre 250 milioni di dollari di reddito netto per il fondo di assistenza sanitaria dell'Unione, senza impartire alcun beneficio ai membri del sindacato”, scrive Rodio. “Questo è un triste giorno per Atlantic City. Un altro casinò chiuso e migliaia di posti di lavoro persi fondamentalmente per colpa del desiderio di McDevitt di chiudere nuovi soldi, non per gli impiegati del casinò, ma per generare nuove entrate per il suo fondo di assistenza sanitaria”.

QUALCHE NUMERO – Oltre mille dipendenti del casinò, membri del sindacato, si sono messi in sciopero, a luglio, a seguito della situazione di impasse contrattuale con la dirigenza del Taj Mahal. Circa 75 facevano parte del comitato negoziale. “La filosofia di Carl Icahn è di distruggere i sindacati”, aggiunge Valerie McMorris, membro del comitato. Bob McDevitt non è il sindacato. Nessuno è il sindacato”.

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