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Tito, il silenzio delle monetine nei casinò francesi

18 novembre 2017 - 09:15

I casinò francesi hanno quasi tutti sostituito moneti e gettoni, per le slot, con il sistema Tito.

Scritto da Giuseppe Testi
Tito, il silenzio delle monetine nei casinò francesi

Niente più monete nelle slot. Né monete né gettoni. Da diversi anni ormai, in quasi tutti i casinò francesi, le slot con le monete sono progressivamente messe da parte, per essere sostituite da quelle con nuovi sistemi di pagamento. I più diffusi sono le carte elettroniche e i ticket. In realtà questi sistemi sono in funzione già da tempo, eppure ci sono ancora molti giocatori che preferiscono le vecchie slot: amano sentire il rumore, che per alcuni è un dolce suono, delle monete che scendono, quando si vince.

 

Il ticket viene chiamato comunemente tito, in francese con l’accento sulla o, come tutte le parole di questa lingua. Tito è l’acronimo in inglese di Ticket In Ticket Out, in effetti è proprio così, il tito può essere inserito nella slot, e quando il giocatore decide di smettere di giocare su quella slot, il tito può essere recuperato.
 
Normalmente il giocatore può inserire direttamente i biglietti di banca nella slot, un lettore verifica che i biglietti siano autentici, e la slot registra il valore del biglietto, modificando il valore della banconota in crediti, a seconda della denominazione della slot. Ad esempio se si inserisce un biglietto da 10 euro in una slot da 1 centesimo, nella finestra dei crediti apparirà il valore 1000. Dopo aver giocato a suo piacimento, vincendo o perdendo, in qualsiasi momento decida di fermarsi, può chiedere di incassare i crediti, premendo su un apposito pulsante.
 
La slot stampa il ticket con il valore della vincita, sia in numerico che con un codice a barre, il giocatore può di nuovo inserirlo in un’altra slot per continuare a giocare, oppure può cambiarlo in cassa se decide di smettere di giocare. Può anche cambiarlo presso le casse automatiche, presenti in tutti i casinò, se vuole evitare di fare la fila.
Naturalmente c’è un limite massimo che può essere vinto con questo sistema, in Francia è attualmente fissato a 1.500 euro; oltre questa cifra, la slot si blocca, e si mette in pagamento manuale, il manager di sala deve allora intervenire, resettare la slot, e pagare il cliente direttamente in cassa.
 
Questo perché, a partire da 1.500 euro, si deve applicare una tassa del 12 percento sulle vincite, e a partire dai 2.000 euro si deve registrare l’identità del giocatore che ha vinto, è una procedura imposta dal Ministero, che tutti i casinò devono rispettare. Naturalmente i giocatori non sono affatto contenti di dover pagare una tassa sulla vincita, e se la prendono con i responsabili di sala, anche se non ne sono assolutamente responsabili.
 
Qualche volta succede che i ticket rimangono bloccati nella stampante, oppure il rotolo di carta è esaurito, allora il tecnico slot deve intervenire per recuperare il ticket, o risolvere eventuali altri problemi tecnici. Quando il tecnico interviene, oltre la riparazione, spesso deve anche sorbirsi le lamentele del cliente, perché ha atteso troppo tempo, perché le slot non funzionano, erano meglio quelle vecchie con le monetine.
 
In effetti è vero, molti giocatori rimpiangono il rumore delle monete, quel rumore che diventa un dolce suono, perché rappresenta il suono della vincita, della vittoria dell’uomo sulla macchina. E anche una soddisfazione per il ritorno economico. Purtroppo, sempre di più le slot che utilizzeranno i ticket o altri tipi di pagamento elettronico, rimpiazzeranno le vecchie macchinette con le monete. Il dolce suono sarà sostituto dalle chiassose musiche delle slot di ultima generazione, con i mille giochi di colore che appaiono sullo schermo, quando il giocatore ha fatto un bel jackpot.
L’evoluzione tecnologica, in un mondo che avanza alla velocità della luce, non può essere fermata dalle nostalgie degli uomini. Sempre di più il ritmo incalzante del progresso prende il sopravvento, i rulli delle slot devono girare più velocemente per aumentare l’adrenalina che scorre in chi guarda attonito lo schermo, sperando nel mitico jackpot.
Il tintinnio delle monetine resterà un lontano ricordo nella memoria dei giocatori più anziani, resterà nei loro sogni, e si mescolerà ad altri suoni ben più reali. “Svegliati dai, dobbiamo andare al casinò, oggi inaugurano le nuove macchinette, sembra che siano fantastiche!” Tin, tin, andiamo a vederle!
 
L'autore – Giuseppe Testi è direttore di sala del Seven Casino di Amnèville les Thermes, nei pressi di Metz, nella regione Lorena.

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