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Bayliss: 'Mercato legale competitivo se aperto e profittevole'

26 ottobre 2016 - 14:47

Il responsabile del gioco online del regolatore britannico spiega la filosofia e l'approccio dello Stato nei confronti del settore.

Scritto da Redazione
Bayliss: 'Mercato legale competitivo se aperto e profittevole'

Berlino – Il mercato del gioco legale, per essere competitivo, deve essere aperto e sufficientemente profittevole per gli operatori. Altrimenti non funziona. E se non funziona, non si è in grado di sconfiggere l'offerta illegale. E' questo il principio alla base della disciplina sul gambling del Regno Unito, come spiega Richard Bayliss, Remote Gambling Compliance Manager della Uk Gambling Commission, nel suo intervento alla tavola rotonda tra regolatori organizzata da GiocoNews.it all'EiG di Berlino. “Riguardo all'approccio normativo del Regno Unito nei confronti del gambling – spiega Bayliss - posso dire che abbiamo regolamentato il settore dal settembre del 2007 e abbiamo quindi fatto molti passi in vanti dal punto di vista dell'approccio normativo”.

E ancora: “Abbiamo operatori con licenza che sono autorizzati nei segmenti di betting, casinò e bingo online. Abbiamo una licenza anche per i fornitori di tecnologia, che autorizza a operare piattaforme come Playtech e NetEnt. La dimensione del mercato è di 4 miliardi di sterline l'anno, che ad oggi corrisponde a circa 4 miliardi di euro”.


Il responsabile del gioco online del regolatore britannico spiega quindi la filosofia e l'approccio dello Stato nei confronti del settore: “Abbiamo un approccio molto aperto alle licenze, non restringiamo il numero di licenze che possiamo concedere: finché un operatore ha i requisiti per superare il nostro processo di autorizzazione continueremo ad emettere licenze. Siamo d'accordo sul fatto che un mercato sano attrae le società e questo è importante: ecco perché offriamo la più ampia gamma possibile permessa in Gran Bretagna, soggetta al nostro quadro normativo. A differenza dell'Italia non abbiamo blocchi in essere, il nostro approccio per limitare il mercato illegale è probabilmente più leggero e questo perché noi, prima di tutto, guardiamo al mercato – anche se qualcuno può non essere d'accordo - ma crediamo che la ragione per essere attraenti è un posto dove gli operatori possono fare affari. Non è quindi un incentivo a offrire prodotti al di fuori del quadro normativo delle licenze, anzi: al contrario, l'operatore che ottiene le licenze lavora a stretto contatto con l'amministrazione. Vediamo in questo un punto chiave per costruire un rapporto proficuo di base con il cliente. Abbiamo provato a lavorare inoltre con Google, Facebook, con la stampa e gli altri media in generale, i quali devono controllare se un operatore ha una licenza o no, anche se abbiamo visto che questo sistema non ha funzionato molto. Anche per quanto riguarda i fornitori di servizi di pagamento: qui abbiamo il blocco in atto per i pagamenti sui circuiti illeciti, sviluppando relazioni con Visa, Mastercard, Paypall: quando prendono un cliente di gioco loro devono guardare se ha o no una licenza e se non è in possesso allora gli restringono le abilità di business. Per quanto riguarda la fornitura: i nostri fornitori di piattaforme e software hanno condizioni specifiche da rispettare nella licenza, il che significa - e lo sanno anche gli operatori – che è chiaro che come regolatori non vogliamo che una delle nostre piattaforme licenze finisco col fornire anche servizi ad operatori senza licenza”.

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