Taiwan, è tempo di casinò

Come spiegato nel corso di una conferenza organizzata nell’ambito del Macao Gaming Summit, “Taiwan andrà alle urne per le elezioni amministrative il 29 novembre. Dopo di ciò, i legislatori torneranno al lavoro per rivedere i disegni di legge con alta priorità, tra questi quello sui casinò”.

Il primo passo verso la legalizzazione dei casinò è stato fatto nel 2009, quando nel territorio cinese è stata messa la parola fine a un divieto che durava da quindici anni. Nel 2012m i residenti di Matsu hanno votato a favore della nascita di casinò nell’isola, così da sostenere l’industria turistica.

L'attuale progetto del disegno di legge contiene disposizioni che permetterebbero la costruzione di casinò solo nelle isole offshore. Gli operatori interessati possono chiedere licenze valide per 30 anni e le tasse non saranno superiori al 16 percento delle entrate lorde di gioco.

LA TASSAZIONE - Nei primi 15 anni di queste licenze, gli operatori sono obbligati a pagare una tassa del 7% al governo locale e una tassa nazionale del 7%. Da anni da 16 a 25, l'imposta nazionale aumenterebbe all'8% e poi diventerebbe del 9% negli ultimi anni. Liu ha anche aggiunto che un certo numero di operatori stranieri hanno già espresso il loro interesse a fare un'offerta per una delle licenze per i casinò che il governo prevede di emettere.

“Credo che il legislatore della contea di Matsu spingerà perchè la legge venga approvata. Nello scenario più ottimistico, potrebbe avvenire nella prima metà del 2015”. Dipende però dal risultato delle elezioni e dal risultato del Democratic Progressive Party, propenso alla costruzione di location di gioco nelle isole di Kinmen, Matsu e Penghu.