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Macao, un 2014 piatto per i casinò

22 ottobre 2014 - 08:15

L’industria del gioco d’azzardo a Macao, unica località della Cina dove sono legali i casinò, è destinata a restare stabile rispetto al 2013, secondo l’ultimo studio condotto da JL Warren Capital. Secondo le previsioni della società americana, sarà la prima volta che questo accade dal 2002, anno da cui sono stati disponibili i dati da parte del Statistics and Census Service (Dsec).

Scritto da Michela Carboni

Secondo JL Warren Capital, l’industria è influenzata da molti fattori, che vanno dalla campagna anti corruzione portata avanti dal governo centrale alle dimostrazioni in corso a Hong Kong. Tutto ciò porta alla riduzione del numero di turisti che affluiscono nel colonia portoghese.

 

LE RAGIONI DELLA CRISI - “La campagna anticorruzione della Cina appare essere semi permanente; il mercato immobiliare secondario, comunemente usato come garanzia per i prestiti Vip, rimane debole; i procacciatori di clienti stanno vivendo un momento di crisi del credito; le prospettive di crescita stanno peggiorando; le proteste a Hong Kong; e il divieto di fumo diventato effettivo il 6 ottobre sta avendo conseguenze sulla frequentazione dei casinò”, si legge nel report della compagnia. Secondo Dsec, dal 2002 (prima non erano disponibili i dati) a quest’anno le entrate sono sempre cresciute di almeno l’8,3 percento. Finora gli anni peggiori sono stati il 2005 (più 8,3 percento) e il 2009 (più 9,6 percento). Per quanto riguarda il mese in corso, le previsioni sono anche più nere. JL Warren stima una flessione del 20 percento delle entrate rispetto a ottobre 2013, quando erano state pari a 36,5 miliardi di patacas, la moneta di Macao. Si tratta del peggior andamento di sempre.

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